Cento idee per l’Albergo dei Poveri: la rinascita con i 100 milioni dal PNRR


L’ex Real Albergo dei poveri è un edificio storico della città di Napoli situato in Piazza Carlo III. Dagli anni 2000 il comune di Napoli ha tentato di attuare  interventi di bonifica, mai andati a termine. Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza prevede fondi da 100 milioni di euro per la riqualifica del palazzo, nel capitolo Sud. In quest’occasione, è stata data ai cittadini la possibilità di esprimere le proprie idee per il futuro della struttura. Il progetto si chiama Cento idee per l’Albergo dei Poveri ed è guidato da Mara Carfagna, ministro per il sud e per la coesione territoriale; e Dario Franceschini, ministro della cultura.

L’idea dà la possibilità ai cittadini di esprimere le proprie idee e di proporre le proprie proposte per la riqualifica ed il riutilizzo dell’edificio. Gli abitanti della città diventano così parte integrante della sua cura e della rinascita. Proprio ieri si è tenuto un evento in streaming durato circa 3 ore in cui i cittadini hanno presentato i propri suggerimenti. Per chi non fosse riuscito ad iscriversi, è ancora possibile farlo sulla pagina web del Ministero per il Sud compilando un form ed inviandolo tramite il sito entro il 7 luglio. Saranno analizzate tutte le proposte, che costituiranno il punto di partenza per la ristrutturazione. Dovrà avvenire entro il 2026.

L’opportunità socio-culturale del PNRR per l’Albergo dei Poveri

La vocazione sociale e culturale può farne il cantiere-icona della rinascita del Sud.” – è dichiarato sul sito del ministero. La ristrutturazione, infatti, è volta, oltre che al restauro artistico, anche alla partenza di un progetto di riordino di Via Foria. Ancora, si stima che il progetto possa far nascere circa duecento posti di lavoro. Sono tre, infatti, gli obiettivi principali: il restauro del patrimonio socio-artistico; una maggiore occupazione delle donne creando attività ritenute più femminili come gli asili nido; la creazione di spazi adatti al co-working con i giovani.

Va considerata la storia del Palazzo per comprenderne la vocazione sociale. Di architettura settecentesca, fu fatto costruire dai Borbone per dare un alloggio ai meno abbienti. Nel parlato popolare divenne il reclusorio, in quanto era davvero difficile uscirne. Si tratta del maggiore palazzo monumentale di Napoli e d’Europa, che si estende per oltre 103.000 metri quadri.


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