Angela Romano, il 3 gennaio 1862 fu trucidata a 8 anni dall’esercito piemontese


Romano Angela, figlia di Pietro e della consorte Giovanna Pollina, all’età di 9 anni, alle ore 15 circa di oggi in Castellammare, rese l’anima a Dio senza i sacramenti, nella villa della cosiddetta Falconera, poiché fu uccisa dai soldati del Re d’Italia. Il suo corpo è sepolto nel nuovo camposanto”, dal Liber defunctorum del 3 gennaio 1862

Correva l’anno 1862, 155 anni fa, quando andò in scena la “rivolta dei Cutrara” a Castellammare del Golfo (TP). Si trattava di una rivolta dei siciliani che si rifiutavano di passare cinque anni della loro vita al servizio dell’esercito piemontese. I giovani delle famiglie ricche, i Cutrara (cappeddi o galantuomini), pagavano e venivano esentati dalla leva, invece i poveri dovevano piegarsi al volere di casa Savoia. Una storia di violenza e di crudeltà che i libri di storia del nostro Paese ignorano. Stanchi delle sopraffazioni subite e per le esose tassazioni gli abitanti di questo paesino scesero in piazza al grido di “Abbasso la leva e morte ai Cutrara”.

La legge della leva obbligatoria, fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 giugno 1861 e il primo gennaio 1862 gran parte della popolazione capeggiata da due popolani Francesco Frazzitta e Vincenzo Chiofalo insorse contro queste ingiustizie. Dopo avere piantato una bandiera rossa al centro del paese furono assaltate la abitazioni del commissario alla leva, Bartolomeo Asaro, e del comandante della guardia nazionale, Francesco Borruso, che vennero catturati ed uccisi e le loro case bruciate.

Arrivarono i Bersaglieri da Palermo e i giovani scapparono nelle campagne circostanti. In mancanza d’altro l’esercito invasore diede libero sfogo su sette inermi, radunatisi nelle campagne di contrada Falconiera, per tenersi lontani dagli scontri in paese: furono scoperti e barbaramente trucidati per ordine del generale sabaudo Pietro Quintino. I nomi sono noti e pubblicati in Castellammare del Golfo. L gennaio 1862 di Francesco Bianco, (Editrice UNI Service, 2008): Maria Crociata, una ragazza non vedente di 30 anni; Marco Randisi, bracciante analfabeta di 45 anni; Benedetto Palermo, sacerdote; Angela Catalano, vedova di 50 anni; Angela Calamia, una disabile di 70 anni; Antonino Corona, anch’egli disabile di 70 anni.

Alla fine dell’esecuzione si sentì il pianto di una bimba che aveva assistito alla fucilazione. Angelina Romano, poco più di 8 anni, aveva visto tutto, così fu girata con il viso al muro e “giustiziata”, come le più pericolose delle brigantesse.

Era il 3 gennaio 1862, le ore 13 di un freddo venerdì. Angelina, vittima del risorgimento, esalava l’ultimo respiro della sua breve vita. Episodi puntualmente secretati e ignorati dai testi scolastici e dalla storiografia ufficiale.

Fonti:

Tommaso Romano: “Dal Regno delle Due Sicilie al declino del Sud”

Pino Aprile: “Terroni”

Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia anni 1861/1881


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