In provincia di Benevento sorge un piccolo comune di origine medievale il cui nome originale è Preta Pulcina, ossia pietra piccola, in contrapposizione a Preta Maiure, situata sull’altro versante del Tammaro. Oggi però tutti chiamano questo luogo Pietrelcina. Nel cuore antico del borgo sorge il rione “Castello” situato su uno sperone di roccia chiamato “La Morgia”. Nessuno, secoli fa, avrebbe mai immaginato che un centro così piccolo potesse diventare tanto importante per milioni di persone. Il fenomeno che ha cambiato la storia di questo comune, si è verificato nel 1887, anno in cui nacque Padre Pio. Grazie al santo, Pietrelcina ha sviluppo un turismo prevalentemente di tipo religioso. Il processo di canonizzazione, iniziato nel 1983 e terminato nel 1991, seguito dalla beatificazione e, nel 2005, dalla santificazione del frate, ha dato nuovo impulso al sentimento religioso che già circondava la figura di Padre Pio. Ogni anno infatti, flussi di pellegrini si recano in visita nei luoghi legati a Francesco Forgione. Dalla casa natale al Museo in cui sono custoditi numerosi oggetti e reliquie del frate, dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove Padre Pio celebrò la sua prima messa, al Convento della Sacra Famiglia.
Quando fu costruito questo complesso? “Un giorno, passeggiando con don Pannullo e un gruppo di piccoli seminaristi, nella contrada che si chiamava Gregarie e allora era campagna aperta, Padre Pio si fermò tutto sudato e con l’aria un po’ stralunata. ‘Ti senti male?’ gli chiese don Salvatore. Ma lui rispose che sentiva un coro di Angeli e delle campane che suonavano a distesa da lì vicino. ‘Qui nascerà un grande convento’ aveva aggiunto. E così fu. Perché molti anni dopo Maria Pyle decise di aiutare, con generosi finanziamenti, un nutrito gruppi di fedeli di Pietrelcina a costruire, nel loro paesino, un convento per i padri Cappuccini. Prima Maria aveva chiesto il permesso a Padre Pio. ‘Posso costruire un convento a Pietrelcina?’ E lui ‘Sì, fai presto e che sia dedicato alla Sacra Famiglia”. Ma chi era Maria Pyle a cui si deve la costruzione di questo complesso? Nata negli Stati Uniti nel 1888, da una famiglia benestante, era conosciuta come l’Americana. Incontrò Padre Pio nel 1923 a San Giovanni Rotondo, partecipò alla sua messa e ne fu così sconvolta che decise di trasferirsi nel borgo pugliese. Si fece costruire una casa a cento metri dal convento e, dopo poco, decise di vestire il saio francescano.
Nella chiesa della Sacra Famiglia è possibile pregare dinanzi l’unica reliquia del corpo del santo frate: l’osso ioide, un osso a forma di U che si trova alla base della lingua. Poiché questo frammento non è connesso con lo scheletro tramite articolazioni, ma solo con legamenti e muscoli si è staccato in modo naturale dalla salma di Padre Pio al momento della ricognizione canonica. Questo frammento è contenuto all’interno di un reliquiario realizzato dallo scultore-orafo Lineo Tabarin. Entrando nella navata laterale di sinistra del convento della Sacra Famiglia, è situata anche la statua di Padre Pio che papa Giovanni Paolo II benedisse il 2 maggio 1999, il giorno della sua beatificazione.
Fonti: Antonio Canino, ”Campania”, Milano, Touring club italiano, 1996
Yves Chiron, “Padre Pio: una strada di misericordia”, Milano, Paoline, 1997
AA.VV., “Turismo e territorio”. Milano, Franco Angeli, 2010
Luciano Regolo, “Il dolore si fa gioia”, Milano, Mondatori, 2013