“I musei napoletani ai giovani napoletani”. Il progetto anti-emigrazione dei Neoborbonici

Museo di Capodimonte.


Un progetto napoletano per gestire siti e musei napoletani ed evitare altra emigrazione dei nostri giovani. Il Movimento Neoborbonico ha inviato al governatore De Luca e al sindaco De Magistris un progetto per la valorizzazione e la gestione dei siti e dei musei napoletani attraverso società di giovani specializzati (e disoccupati) napoletani.

In piena campagna elettorale, in pieno dibattito sul regionalismo differenziato e di fronte a varie dichiarazioni “autonomistiche” sia di De Luca che di De Magistris, i neoborbonici hanno proposto ai responsabili dei due enti di rendere finalmente concrete le loro dichiarazioni con un progetto che potrebbe assicurare anche un lavoro a centinaia di giovani dandogli la possibilità di non emigrare com’è capitato con centinaia di migliaia di meridionali in questi anni.

“Attualmente le biglietterie e diversi servizi sono assicurati da una cooperativa veneta e, a Napoli, per i prestigiosi siti di Capodimonte, Palazzo Reale, San Martino, Sant’Elmo, Duca di Martina e del Museo Archeologico”.

Ricordiamo tantissimi altri siti campani e meridionali che sono stati affidati ad aziende e cooperative del nord, come gli scavi di Pompei. Con il progetto è stato inviato anche un piccolo dossier con alcuni episodi legati alla gestione della coop con sede legale a Mestre.

Ad una comitiva di turisti interessati alla visita presso il Museo di Capodimonte ed in particolare alla bella mostra sui Borbone, ad esempio, è stato impedito il cambio-biglietti pur in presenza di un’allerta meteo e per ottenere informazioni è stato necessario effettuare numerose e lunghe telefonate a pagamento dai cellulari mentre l’amministrazione del museo era impossibilitata ad operare per la gestione esterna della biglietteria.

La domanda è: perché anche per i siti turistici e culturali, il nord deve sempre avere degli interessi particolari sul Sud? Senza entrare nel merito dell’episodio e di diritti e contratti o di polemiche Nord/Sud, si richiede se gli enti locali possano migliorare questo tipo di servizi prevedendo magari nei prossimi anni una gestione locale e autonoma e forse più efficace e ben radicata sul territorio.


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