La moda romana: come si vestivano le donne, gli uomini e le spose


Prima di salutare il popolo romano e continuare il nostro viaggio volevo, insieme a voi, dare uno sguardo a quella che era la moda del tempo. Ebbene in epoca romana il capo d’abbigliamento più indossato era la tunica, come è facile immaginare, ma ve ne era una intima e l’altra esterna, ma senza ombra di dubbio il capo più conosciuto e più noto in uso presso i romani era la toga.

Questo capo di abbigliamento poteva essere indossata solo da chi era cittadino romano e chiunque fosse stato condannato all’esilio perdeva lo jus togae. Per i ragazzi romani la moda era differenziata in base all’età, infatti fino ai quindici anni, i ragazzi romani, indossavano la toga praetexta orlata da un nastro purpureo mentre dal compimento della maggiore età, ossia tra i quindici e i diciassette anni, acquisivano il diritto a vestire la toga virilis che era di colore bianco.

La toga era talmente in voga che se ne aveva una per ogni occasione sociale e il colore di questa richiamava appunto un’occasione o un evento; ad esempio chi era in politica e si candidava indossava la toga candida mentre chi aveva subito un lutto la toga pulla grigia o nera. E tutti venivano sepolti con la toga che avevano indossato in vita.

Questo abito era di lana bianca molto pesante in quanto il metraggio utilizzato era molto sostanzioso. I cittadini comuni indossavano la toga solo in occasioni formali mentre per i senatori era un segno distintivo: bianca con una striscia porpora. Ovviamente a completare l’abbigliamento, o outfit come diremmo oggi, vi erano le scarpe, e già all’epoca di diverse fogge: le solae una sorta di sandali con i lacci, le crepidae sandali di cuoio intrecciato, i calcei scarpe con corregge intrecciate e le caligae stivaletti chiusi.

Le donne invece avevano un altro abbigliamento, infatti queste indossavano come indumenta, ossia biancheria intima, il perizoma, una fascia per il seno e una o più tuniche subuculae di lana o di lino senza maniche, al di sopra delle quali si indossava  il supparum, una stola ornata da fibule o cammei che fungevano da blocco, questa ricadeva sulle braccia a formare delle maniche e una cinta in vita, il cingulum, dava vita ad uno sbuffo di stoffa che rendeva l’abito più ricco.

Le giovani romane indossavano invece la recta una tunica bianca stretta in vita e leggermente scampanata. Quanto all’abito nuziale delle romane, questo consisteva in una tunica bianca, lunga fino ai piedi e stretta in vita dal cingulum herculeum, i cui capi erano fermati da due nodi contro il malocchio, i quali nodi venivano sciolti dal marito la notte delle nozze. Sopra si indossava la sopraveste color zafferano e ai piedi dei sandali dello stesso colore. I capelli erano acconciati in sei trecce raccolte in una reticella e il capo era coperto dal flammeum un velo rosso che nascondeva il viso, e così la sposa era pronta per il suo sposo! In realtà sono passati secoli ma se ci fermiamo a riflettere ancora oggi abbiamo nelle nostre tradizioni qualcosa che ci rimanda al passato, come i riti scaramantici e propiziatori, la cura dei dettagli dell’abito nuziale, l’acconciatura elaborata e anche il coprirsi il volto con il velo per svelare la bellezza della sposa solo al suo promesso!


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