NapoliCaruso, a Praiano la mostra gratuita sulla vita del grande tenore


In Costiera, precisamente nella splendida Praiano, è partita un’iniziativa che ricorda Enrico Caruso a 100 anni dalla sua morte: si tratta della mostra NapoliCaruso, che ripercorre la vita del grande tenore.

La mostra è stata realizzata dalla Fondazione Bideri per ricordare Enrico Caruso e il suo rapporto con le canzoni napoletane. Allestita a Praiano, nella suggestiva cappella seicentesca dell’’ex Congrega del Rosario, l’esposizione è stata inaugurata sabato 9 ottobre e resterà aperta, gratuitamente, fino al 31 dicembre.

La mostra NapoliCaruso ripercorre la carriera di Enrico Caruso attraverso l’esposizione di immagini, documenti inediti, 78 giri e materiali d’epoca appartenenti alla Fondazione Bideri. Rare fotografie di scena raccontano il suo debutto nel repertorio operistico, e presentano le applaudite esibizioni nei teatri campani e nel Duomo di Maiori nel luglio 1894.

Enrico Caruso a trent’anni

NapoliCaruso testimonia anche i trionfi internazionali e l’approdo a New York, dove Caruso diventò la prima star dell’allora nascente industria discografica. Grazie alla mostra potremo inoltre conoscere un volto inedito di Caruso: quello di abile caricaturista, come rivela l’esposizione di un ritratto a matita di Ernesto De Curtis datato maggio 1921.

Enrico Caruso-caricatura di Ernesto De Curtis

Il percorso narrativo di NapoliCaruso ricorda, inoltre, l’amore di Caruso per la sua terra e per la famiglia con una serie di scatti realizzati all’hotel Vittoria di Sorrento insieme alla moglie Dorothy Benjamin e la figlia Gloria. Si tratta di immagini delle settimane precedenti la sua scomparsa, che fanno da triste contraltare a quelle dei suoi funerali a piazza del Plebiscito.

NapoliCaruso, però, è soprattutto un viaggio nelle canzoni napoletane di Caruso, i grandi classici e quelle da lui stesso composte. In mostra si possono trovare anche i dischi della Victor Talking Machine, i versi autografi di Manella Mia, firmati da Ferdinando Russo, e gli spartiti originali della Fondazione Bideri.

Enrico Caruso con disco

Il percorso espositivo ci permetterà di riscoprire la passione del tenore per i grandi classici come ‘O sole mio e Core ‘ngrato, la predilizione per due canzoni ormai dimenticate: Mamma mia che vò sapè?! e la struggente Pecchè?. Il talento del Caruso compositore di canzoni napoletane viene alla luce, invece, grazie a quattro elaborazioni del prof. Luigi Ottaiano del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.

I visitatori, infatti, potranno scoprire l’inedita ‘Canzona a dispietto’, finora sconosciuta ai più, nonché ‘Fenesta
abbandunata’ e ‘No! Nun di’ ca so’ stato i’!’. Infine, di ‘Tiempo antico’ viene proposta una versione davvero unica, realizzata in occasione della mostra.

La più famosa delle canzoni napoletane composte da Caruso, infatti, può essere ascoltata via smartphone in un nuovo arrangiamento che combina la sua voce originale e l’accompagnamento strumentale degli allievi del Conservatorio di Benevento.

NapoliCaruso ricorda un interprete straordinario, ma è soprattutto un’iniziativa pensata per restituire alla fruizione contemporanea una memoria musicale finita nel dimenticatoio”, ha dichiarato Ferdinando Bideri, presidente della Fondazone Bideri.

NapoliCaruso è stata realizzata con il contributo della Regione Campania, con il patrocinio del Comune di Praiano, con la collaborazione del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento, con il sostegno della Gennarelli Bideri Editori e di radio Napoli. La mostra è visitabile gratuitamente fino al 31 dicembre nel rispetto delle normative vigenti per il contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.


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