Il Castello delle Cerimonie deve chiudere per sempre: licenze revocate, La Sonrisa è finita


Sembra ormai giunta la fine per il Grand Hotel La Sonrisa, il celebre ristorante di Sant’Antonio Abate, meglio conosciuto come Castello delle Cerimonie, raggiunto dal provvedimento di revoca delle licenze sia per la ristorazione che per l’albergo.

Finisce La Sonrisa: il Castello delle Cerimonie deve chiudere

La revoca delle licenze metterà definitivamente la parola fine sul Castello, costringendo la famiglia Polese a cessare definitivamente l’attività che in questi ultimi mesi, nonostante l’iter giudiziario in corso, è stata ugualmente portata avanti, garantendo feste e cerimonie già prenotate.

Giunge, così, al termine un caso giudiziario iniziato nel 2011 quando la magistratura avviò le indagini su una serie di abusi edilizi che, a partire dagli anni ’80, avrebbero interessato tutta l’area, di oltre 40 mila metri quadri. Una sentenza divenuta definitiva lo scorso febbraio e che tende a concretizzarsi proprio nel mese di dicembre con la chiusura definitiva del luogo divenuto celebre grazie alla trasmissione di Real Time.

“Come comunicato nelle scorse settimane, è stato notificato il provvedimento di revoca delle licenze per la ristorazione e per l’albergo alle tre società che hanno gestito finora il complesso immobiliare denominato Grand Hotel La Sonrisa, in vista della completa acquisizione del bene a patrimonio comunale” – ha detto la sindaca Ilaria Abagnale.

Un provvedimento che si traduce nella revoca delle due licenze e, dunque, nella contestuale cessazione dell’attività alberghiera e di ristorazione. Se lo staff dovesse proseguire l’attività, non ottemperando alla legge, si procederà alla chiusura forzata dei locali mediante i sigilli.

“Con questo provvedimento prosegue il complesso iter per la completa acquisizione del bene a patrimonio comunale, in esecuzione di una sentenza definitiva che prevede la confisca per il reato di lottizzazione abusiva. Tutte le operazioni stanno proseguendo, anche sulla base del confronto sempre aperto con la Prefettura di Napoli e con la Procura Generale, costantemente informate degli sviluppi” – ha continuato la Abagnale

“Nelle prossime settimane il Consiglio Comunale sarà chiamato a pronunciarsi sui primi atti d’indirizzo per il futuro degli immobili e dell’area di circa 44mila metri quadrati che entreranno a far parte delle proprietà del Comune abatese. Un primo passo per dare nuova vita a quell’area seguendo i dettami della sentenza della Corte di Cassazione, che ha indicato come alternative la demolizione o il recupero del compendio immobiliare attraverso una pianificazione” – ha concluso.

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