Gigi Savoia porta Lo Scarfalietto di Scarpetta al Teatro Totò


Giovedì, 21 novembre, si riapre la stagione artistica al Teatro Totò. Ad aprire i battenti sarà Gigi Savoia nella celebre commedia Lo Scarfalietto, figlia dell’attore e commediografo Eduardo Scarpetta.
Da sempre legatissimo alla tradizione teatrale napoletana, Gigi Savoia si era dedicato al lavoro importantissimo di avvicinare i giovani all’arte del teatro. Un’arte meno immediata rispetto a quella del cinema, che ha bisogno di uno sforzo maggiore.

L’attore napoletano aveva quindi messo in piedi, qualche anno fa, un progetto teatrale “Compagnia Stabile di Tradizione”.
E questa tradizione la porta anche sul palcoscenico del Teatro Totò, dal 21 novembre al 1° dicembre. Nei giorni feriali ci dà appuntamento alle ore 21.00. Il sabato si esibirà due volte, con uno spettacolo alle 17.30 e un altro alle 21.00. La domenica alle ore 18.00.

Lo Scarfalietto, lavoro scritto nel 1881 dal grande Eduardo Scarpetta, una delle commedie napoletane più divertenti di sempre. Siamo dinanzi a un’opera ritmica e incalzante, che non concede pauese, “parla” tramite giochi di parole e mette in scena personaggi bizzarri.Il racconto di due sposi novelli, Amalia e Felice, che battibeccano su ogni banalità. Una crisi matrimoniale da cui partono tutta una serie di situazioni assurde, comiche, sul filo del grottesco.

La rottura di uno scaldaletto rappresenta l’ennesimo motivo di scontro tra i due coniugi che arrivano a scontrarsi in tribunale con avvocati che balbettano, innamorati impacciati e testimoni improbabili.
Un delirio divertentissimo che con vivacità e dinamicità elimina ogni azione logica e trasporta lo spettatore in una spassosa follia multicolore.

Al fianco di Gigi Savoia, gli attori Alessandra D’Ambrosio, Renato De Rienzo, Giovanni Allocca, Ivana D’Alisa, Marco Lanzuise, Carmine Iannone, Anna D’Auria, Salvatore Felaco, Gianni Sanseverino, Giusi Ferro, Diego Consiglio, Peppe Miccio.
Attori esperti e giovani della Compagnia Stabile di Tradizione uniti sul palcoscenico.
Alessandro Tumolillo per le musiche, le scene di Giuseppe Zarbo, i costumi di Annalisa Ciaramella e il disegno luci di Andrea Savoia.


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