Arriva il ciclone Poppea anche a Napoli, vento forte e neve: ci saranno alluvioni lampo


Ciclone Poppea in arrivo sull’Italia. A dirlo è Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it.

Arriva il ciclone Poppea: vento e freddo anche a Napoli

Da stasera il vortice dalla Francia, si abbatterà sul Mediterraneo raggiungendo il Mar Ligure. In questo periodo di tempo piogge torrenziali si abbatteranno sulla Sardegna, sulla Liguria di levante e su Toscana, Lazio e Campania. Solo martedì in serata Poppea abbandonerà l’Italia spostandosi sui Balcani.

Le conseguenze di questo ciclone saranno pericolose, infatti le piogge torrenziali previste potrebbero trasformarsi in alluvioni lampo sulla Sardegna, sul Lazio, sulla Campania, su Veneto, Friuli Venezia Giulia e infine Calabria tirrenica. Su queste regioni potrebbero cadere, anche più di 100mm di acqua in poche ore, ma ci sarà anche il vento che soffierà prima di Libeccio e poi di Scirocco con raffiche anche oltre i 100 km/h, poi di Ponente e Maestrale. Al Nordest invece soffierà violenta la Bora.

Il ciclone sarà alimentato da aria molto fredda che provocherà un tracollo della quota della neve attesa anche sugli Appennini, qui la quota si attesterà attorno ai 1300-1500 metri.

Tempesta di Santa Cecilia, rischio alluvioni

Gli esperti l’avevano definita anche “Tempesta di Santa Cecilia”. L’ondata di maltempo ci sarà martedì 22 novembre (giorno di Santa Cecilia) – dicono da 3bmeteo.com – “quando il ciclone si potenzierà ulteriormente e attraverserà l’Italia dal Tirreno all’Adriatico. In questa fase avremo maltempo generalizzato con piogge e temporali diffusi da Nord a Sud, ma talora particolarmente intensi e violenti lungo tutto il versante tirrenico dalla Toscana a Lazio, Umbria, Campania, Calabria, Lucania, Sicilia. Su queste aree previsti picchi anche di oltre 100mm, così come oltre 60-70mm potranno essere raggiunti Nordest e Levante Ligure. Nevicate talora copiose potranno interessare le Alpi dai 1000-1300m (localmente anche a quote inferiori, specie Dolomiti) e l’Appennino dai 1000-1500m (anche più in basso su quello settentrionale).


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