A “Lombroso”, i napoletani rispondono con “Franceschiello”: ultimo re di Napoli


Chi ama non dimentica. Soprattutto se l’offesa è macrocosmica e offende l’orgoglio, la storia e la dignità di un popolo.

Ancora brucia, per tifosi e cittadini di Napoli, la muta ma fragorosa offesa dei bergamaschi, durante il match di Coppa Italia Napoli-Atalanta, in cui venne esposto il mezzobusto di Lombroso, ideatore del razzismo meridionale, sostenendo con stravaganti studi scientifici che, per dirla in breve, i meridionali erano geneticamente nati per delinquere. Un gesto che, allora, infastidì e non poco tutti i napoletani, tanto che il Movimento Neoborbonico si mosse per vie legali, con l’auspicio di pronti interventi punitivi verso gli artefici di questo insano gesto. Tanto rumore, soffocato dal silenzio di chi ha deciso di non fare niente.

Per questo motivo, c’hanno pensato i tifosi azzurri presenti ieri durante Atalanta-Napoli a rispondere ai bergamaschi utilizzando e conformandosi alla loro stessa  metodologia di accusa: la ribellione silenziosa. Rispondendo allo striscione di Lombroso, con il volto di Franceschiello, ultimo re delle Due Sicilie, prima della completa annessione al Regno d’Italia, scelta presa dal sovrano solo per salvare il suo popolo assediato e umiliato, anche se questa decisione lo avrebbe privato del suo trono.

Ed è proprio Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico a dare voce sul suo profilo personale Facebook, a questa importante risposta del napoletani: Uno striscione con il volto di Francesco II di Borbone e la scritta “ASSENTI PRESENTI”. Uno striscione in fondo commovente per chi (come molti di noi) da anni porta in giro (anche sugli stadi) Memoria e Orgoglio. Una risposta anche a chi sottovaluta stadio e calcio. La sintesi, questa volta (com’era giusto che fosse), seria e chiara di tutto un mondo: voi usate l’immagine di un razzismo cinico e malvagio (tanti i cori anche oggi, come ha denunciato anche l’ottimo Sarri), noi l’immagine di un grande re, umile, riservato, buono, profondamente cristiano e profondamente innamorato della sua gente e della sua terra“.

Un gesto quello dei napoletani, che si è impregnato di una maggiore valenza autoctona, quando i bergamaschi, durante il match di ieri, hanno intonato cori razzisti contro Koulibaly, ai quali, si spera, verranno presi i giusti provvedimenti (almeno in questo caso), perchè questa piaga del razzismo deve assolutamente essere cicatrizzata e curata, con multe salate e con la consequenziale squalifica del campo e sospensione della partita.


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