Spalletti al Napoli è una possibilità: come giocherebbe il tecnico toscano


Inutile continuare a pensare a ciò che sarebbe potuto essere ma che purtroppo non è. Bisogna guardare al futuro e la prima scelta importante, dopo l’esonero di Gattuso, è l’allenatore. Sarri, Allegri, Conceição, Inzaghi, Galtier… tanti i nomi fatti in questi giorni, ma nessuno è stato così vicino quanto Luciano Spalletti. Il tecnico toscano sembra essere ormai l’indiziato numero uno a sedere sulla panchina del Napoli. Nulla di ufficiale però. Il calciomercato ci ha abituato a ripensamenti dell’ultimo minuto, a notizie infondate, a sorprese inaspettate. Anche per Conceição sembrava fatta, eppure la notizia è stata smentita in poco tempo. In questo caso De Laurentiis è stato chiaro: “Voglio un allenatore italiano.”
Spalletti corrisponde al profilo ricercato dal patron azzurro ed erediterebbe il Napoli di Gattuso che quest’anno ha scelto come modulo il 4-2-3-1. Proprio il modulo che qualche anno fa ha fatto le fortune di Spalletti alla Roma dal 2005 al 2009 (poi tornerà nel 2016). Dopo qualche difficoltà alla guida dei giallorossi, con il passaggio al nuovo modulo con Totti centravanti atipico, la Roma ha inanellato una serie di 11 vittorie consecutive che ha spinto Spalletti a scegliere il 4-2-3-1 come modulo fisso dei giallorossi.

Come giocherebbe il Napoli di Spalletti

Il Napoli ha giocatori perfettamente integrati col modulo prediletto dal tecnico toscano: costruzione dal basso, spinta sulle fasce, gioco offensivo. Considerando la rosa attuale del Napoli, la formazione ideale sarebbe praticamente identica: Meret, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui, Demme, Ruiz, Lozano, Zielinski, Insigne, Osimhen.
Giocherà forse un ruolo importante Mertens, che come Totti potrebbe venire a ricevere palla sulla trequarti invece di attaccare la profondità, permettendo ai vari Zielinski, Insigne e compagni di arrivare alla conclusione.
Niente di nuovo nella formazione, ma forse la scelta di continuare con un modulo utilizzato per un anno intero, che ha portato il Napoli a 77 punti, con 86 gol realizzati (3° in campionato e 4° in Europa), 3° miglior difesa, record di gol casalinghi della storia azzurra con 50 gol, può essere giusta. La forza offensiva del Napoli non si discute.
C’è però un problema non di poco conto: con la mancata qualificazione Champions, il Napoli potrebbe essere costretto a vendere qualche giocatore importante e allora la formazione dovrà essere rivista. Ruiz, Koulibaly, ma lo stesso Insigne potrebbero partire, nessuno è sicuro di vestire ancora la maglia azzurra.

L’esperienza a Spalletti di sicuro non manca, la personalità nemmeno, il palmarès non è male. Due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due campionati russi, una Coppa e una Supercoppa di Russia. A livello individuale, invece, ha vinto una Panchina d’oro (2005) ed è stato nominato per due volte migliore allenatore AIC (2006 e 2007). Resta solo da vedere se i giocatori in campo continueranno sulla falsariga del girone di ritorno della stagione appena conclusa, a sciorinare prestazioni di alto livello, sperando che stavolta una sola partita non rovini tutto. Il talento per farlo non manca.


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