I 10 Scudetti più clamorosi “rubati” dalla Juventus (più una chicca)
Gen 24, 2025 - Francesco Pipitone
Scudetti "rubati" dalla Juventus
La Juventus, la squadra più amata e contemporaneamente più odiata d’Italia. Entrambi gli atteggiamenti sono causati dallo stesso fattore: le numerose vittorie dei bianconeri. La tifoseria della Juve è distribuita soprattutto in quelle regioni dove non vi è una squadra che, storicamente, ha vinto o ha lottato per raggiungere traguardi importanti, per cui l’affetto per i colori bianconeri scaturisce semplicemente perché attirati dalle vittorie, e non per un reale senso di appartenenza.
Una ricerca condotta nel 2022 da StageUp e Ipsos ha infatti rivelato che i tifosi della Juventus prevalgono in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche e Umbria. Supporters conquistati anche grazie agli Scudetti che i tifosi delle altre squadre definiscono “rubati”, o meglio assegnati in seguito a episodi estremamente controversi. Ecco il motivo per cui la Juve è anche la squadra più odiata d’Italia: in oltre un secolo di storia ha pestato i piedi a gran parte delle società candidate alla vittoria di titoli.
Vincere è l’unica cosa che conta: lo stile Juve
In questa sede riportiamo i 10 Scudetti più controversi della storia juventina, un elenco non esaustivo. Non muoviamo alcuna accusa, diretta o indiretta: si tratta di accadimenti di dominio pubblico e per i quali – eccezion fatta per Calciopoli – non vi è stata alcuna pronuncia da parte di organi competenti.
Lasciamo perdere il periodo antecedente alla Seconda Guerra Mondiale e andiamo direttamente alla stagione 1960/61. Il 16 aprile si sfidano Juventus ed Inter: i nerazzurri giocavano meglio e al minuto 31′ tifosi di casa entrarono in campo, così l’arbitro sospese la partita decisiva per il primato. La Lega concesse la vittoria per 2 a 0 all’Inter, ma i bianconeri fecero ricorso alla FIGC… il cui presidente era Umberto Agnelli, presidente della Juve. La Federcalcio fece ripetere la partita. I nerazzurri per protesta mandarono in campo la Primavera che perse 9 a 1.
Il gol di Turone annullato da Bergamo. Sì, quello di Calciopoli
Andiamo alla stagione 1980/81: il 10 maggio si gioca Juventus-Roma ed arbitra Bergamo, lo stesso che più di venti anni dopo sarebbe stato coinvolto nello scandalo Calciopoli. È la partita del celebre gol di Turone: Bergamo convalidò la rete, poi la annullò. Dalle immagini che è possibile vedere oggi la rete sembra regolare: Pruzzo era all’altezza del dischetto al momento di servire l’assist, Turone più indietro. Fu una batosta per i sogni tricolori dei giallorossi.
Annata 1981/82, la contendente della Juve è la Fiorentina. Ai Viola fu annullato un gol regolare di Graziani contro il Cagliari (fallo inesistente sul portiere) e la partirà finì a reti inviolate. In Catanzaro-Juventus, invece, l’arbitro concesse giustamente un rigore alla Juve, ma non ne diede uno altrettanto solare ai calabresi: i bianconeri vinsero 1 a 0, e proprio di un punto finirono davanti alla Fiorentina nella classifica finale.
Stagione 1985/86, l’avversaria è ancora la Roma. Lo scontro diretto a Torino finì 3 a 1 per i padroni di casa, ma il presidente giallorosso, Dino Viola, venne aggredito e picchiato in tribuna. Per un fatto del genere, la Roma avrebbe dovuto beneficiare dello 0-2 a tavolino che non fu concesso. Le due squadre, verso la fine del campionato, erano a pari punti. Penultima giornata: Roma-Lecce 2-3, con il Lecce retrocesso che gioca una partita con il coltello tra i denti. Ultima giornata: Lecce-Juventus 2-3 con i salentini che passeggiavano in campo. A pensar male si fa peccato, ma spesso…
Il clamoroso fallo di Iuliano su Ronaldo
Anno 1997/98. È quello del fallo di Iuliano su Ronaldo del 26 aprile, coi bianconeri in vantaggio di un punto in classifica. In quella partita successe l’imponderabile: Iuliano compie fallo su Ronaldo, rigore manifesto non dato; l’azione si capovolge con un contropiede e rigore piuttosto dubbio concesso alla Juve. Del Piero si presenta sul dischetto ma Pagliuca glielo para. Quello fu solo l’episodio più clamoroso, al netto di diversi falli da ammonizione non fischiati o puniti senza cartellino. Finirà 1 a 0 per i torinesi e Scudetto ai bianconeri.
Veniamo ora alla Serie A 2001/2022, con la Juve che avrebbe vinto lo Scudetto all’ultima giornata – il 5 maggio – con un punto di vantaggio sull’Inter. Fu un certamente (anche) un suicidio sportivo dei nerazzurri che buttarono via il vantaggio accumulato, ma gli episodi controversi non mancarono. Ad esempio Venezia-Inter del 27 gennaio, veneti ultimi in classifica che riuscirono a pareggiare grazie ad un rigore che Pippo Maniero, intervistato nel post gara, affermò essere inesistente: “Devo essere onesto, il rigore probabilmente non c’era Ho un po’ accentuato, devo dire la verità. Anche se tante volte ci siamo lamentati noi per degli episodi sfortunati, vedi Juventus“. Sì, proprio lei.
Da Calciopoli al gol di Muntari
Annate 2004/05 e 2005/06, quelle di Calciopoli. Due Scudetti assegnati alla Juventus e poi revocati, con annessa retrocessione d’ufficio in Serie B. Uno scandalo mondiale che ancora oggi macchia l’immagine del calcio italiano.
Stagione 2011/12, il primo titolo tricolore bianconero dopo lo scandalo Calciopoli. Un campionato vissuto testa a testa con il Milan fino al 25 febbraio 2012: la data del gol di Muntari che avrebbe decretato il vantaggio per due reti a zeri per i rossoneri. Palla dentro di un metro e Bergomi, in telecronaca: “L’abbiamo vista noi a 100 metri dalla porta”. La partita terminerà 1 a 1, e Buffon dirà: “Non me ne sono reso conto e sono onesto nel dire che, se me ne fossi reso conto, non avrei dato una mano all’arbitro“. Stile Juve.
Il fallo di Pjanic e lo Scudetto scippato al Napoli di Sarri
Stagione 2017/18, il famoso scudetto perso in albergo dal Napoli di Sarri. Il destino si incrocia al quello dell’Inter, con il fallo di Pjanic su Rafinha che doveva costare l’espulsione allo juventino, graziato anche precedentemente. Orsato, vicino alle azioni, ha deciso diversamente anche dopo aver consultato il Var. L’audio, però, è misteriosamente e illecitamente sparito.
La chicca: i festeggiamenti nonostante la tragedia dell’Heysel
Infine, come promesso, una chicca. Spesso si prendono in giro gli juventini per l’ossessione Champions, un tormento per cui sarebbero disposti a tutto pur di risolvere. Come furono disposti a tutto quando vinsero la prima Coppa dei Campioni: Platini e compagni giocarono la finale contro il Liverpool nonostante sapessero (come ammesso dal francese, seppur parzialmente) che erano morte decine di tifosi all’interno dell’Heysel, con il ferimento di diverse centinaia, tra cui alcune persone molto gravi. Il bilancio fu di 39 morti e circa 600 feriti. Al termine della gara vinta per 1 a 0 i giocatori festeggiarono insieme ai tifosi superstiti, mentre tante famiglie piangevano i morti.