La Paganese vince con un tiro in porta e inguaia il Savoia



A.c Savoia 1908 – Paganese 1926: 0-1

 

A.c Savoia 1908 (4-3-3): Santurro 4,5, Cremaschi 4, Di Nunzio 5, Rinaldi 5, Sabatino 6; Gallo 5,5, Sevieri 5(55’ Corsetti 5), Malaccari 5; D’Apollonia 4,5(69’ Cipriani 5), Del Sorbo 4,5, Scarpa 5. A disp: Falcone, Verruschi, Checcucci, Giordani, Di Piazza. All. Ugolotti

 

Paganese 1926 (4-3-3): Marruocco 6, Vinci 6, Tartaglia 6,5, Moracci 6, Bocchetti6; Calamai 5,5, De Liguori6 Baccolo 5,5; Bernardo5 (75’ Girardi 6), Herrera 6,5, Deli 6(85’ Armenise s.v). A disp: Casadei, Djibo, Paterni, Bergamini, Malcore. All. Sottil

 

Marcatori: 76’ Girardi

 

Arbitro: Valerio Marini di Roma 1

 

Assistenti: Tamburini di Faenza e Margini di Reggio Emilia

 

Ammoniti: Del Sorbo e Cipriani (Savoia), Marruocco, Bocchetti e Moracci (Paganese)

 

Note: Falli: Savoia 14, Paganese 13. Fuorigioco: Savoia 1, Paganese 3. Angoli: Savoia 2, Paganese 2. Recupero: 2′ e 5′. Spettatori: 1500 (compreso quota abbonati) per un incasso di 11.133 euro con circa 100 supporters giunti da Pagani

 

Torre Annunziata
Male, molto male. Chi si aspettava un Savoia guarito completamente dalla cura del dott. Ugolotti, ha dovuto ricredersi. Certo, questo e’ risaputo, per guarire da ogni tipo di malattia c’e’ bisogno di tempo e di lunghe terapie mediche ma gli oplontini quest’oggi sono riusciti nell’intento di far ricredere anche il più ottimista degli ottimisti. Quella ammirata quest’ oggi al “Giraud” sembrava una parente lontana rispetto alla squadra che lunedi’ scorso a Catanzaro fece un figurone; attacco spuntito, baricentro troppo basso, poca aggressività e mancanza di calciatori in grado di saltare l’uomo e creare la tanto agognata superiorità numerica. L’amara quanto triste realtà di oggi e’ purtroppo questa: dopo il Martina Franca, un’altra pretendente alla salvezza sbanca il “Giraud”, inguaiando ulteriormente la già precaria posizione di classifica degli oplontini per i quali adesso le cose cominciano a mettersi davvero male; quintultimi con un bottino di otto punti a pari merito con il Cosenza e distanti sei lunghezze dalla zona tranquillità. Al triplice fischio finale, comprensibile dunque la pesante contestazione dei supporters locali che invitano capitan Scarpa e company a togliersi le casacche poiché ritenuti indegni di indossarle. Senza quella cattiveria agonistica e quel modo di giocare messo in mostra una settimana fa al “Ceravolo”, si corre il rischio di dire addio con largo anticipo a quella categoria conquistata con sudore e fatica dopo tredici anni di agonia nelle categorie dilettantistiche.

 

Le scelte tattiche
Per il match odierno, il tecnico dei bianchi Ugolotti può contare sul rientro dalla squalifica dell’esperto difensore centrale Di Nunzio ma deve fare a meno del regista Calzi, espulso per doppia ammonizione lunedì scorso nella battaglia del “Ceravolo” e dell’esterno destro Sanseverino (rosso diretto per aver protestato dalla panchina). Sull’altra sponda, Sottil riconferma in blocco l’undici che ha sconfitto tra le mura amiche il Barletta, fatta eccezione per l’esterno di centrocampo Armenise, il quale viene preferito all’ex Gubbio Baccolo.

 

La cronaca

Parte forte il Savoia, sin dai primi minuti determinato a portare a casa la prima vittoria casalinga della stagione. Il tecnico dei bianchi Ugolotti dispone in campo una squadra molto corta e aggressiva, che ai lanci lunghi predilige il possesso palla e la ricerca di scambi corti: Un modo di giocare ed una mentalità che appare sin da subito completamente diversa da quella che l’ex allenatore Bucaro era riuscito a trasmettere ai suoi ex allievi. Al 12’, sono proprio i bianchi ad avvicinarsi per primi all’area di rigore avversaria con un bel tiro dalla distanza di Sevieri che si perde non molto distante dal palo destro della porta difesa da Marruocco. Gli azzurostellati ricambiano la visita due minuti dopo con Moracci che ruba palla a Scarpa forse commettendo fallo e scocca un destro da circa venti metri che costringe Santurro a bloccare con non poche difficoltà. A prescindere da questo episodio isolato, dall’atteggiamento tenuto sul rettangolo verde sin dalle battute iniziali, è evidente quale sia l’ intenzione della compagine di Sottil: quella di dare seguito ai cinque risultati utili consecutivi e di strappare al “Giraud” un punto preziosissimo in ottica salvezza. La partita, come è giusto che sia, deve farla il Savoia e difatti le occasioni migliori della prima frazione sono tutte di marca oplontina. Quest’ oggi il binario di sinistra dove agiscono il fluidificante Sabatino e il capitano Scarpa, sembra funzionare meglio rispetto a quello destro dove D’Apollonia nonostante il grande movimento senza palla, viene servito poco e male da Malaccari, Sevieri e Gallo ed allora perché non sfruttarlo? Detto fatto, al 26’ l’occasione più ghiotta per passare in vantaggio arriva proprio da lì. Galoppata di Sabatino (senza dubbio uno dei più positivi) che brucia l’erbetta e mette al centro un intelligentissimo cross basso per Sevieri che di prima intenzione calcia a giro colpendo una traversa clamorosa; sulla ribattuta Malaccari si coordina benissimo ma la sfera termina non poco distante dalla trasversale della porta di Marruocco, proteso nel frattempo in tuffo per evitare il peggio. Prima di andare a riposo,a rompere il sortilegio ci provano prima Del Sorbo (colpo di testa di poco a lato) e Scarpa che sfrutta un clamoroso errore in marcatura di Vinci e da posizione defilata lascia partire un tiro che si spegne sull’esterno della rete ma l’incantesimo continua a perdurare. Nel secondo tempo Ugolotti le prova tutte per vincere: dentro prima Corsetti per uno spento Sevieri e conseguente passaggio al 4-2-3-1 con Malaccari largo a destra, per poi di lì a poco passare addirittura ad un 4-2-4 con Del Sorbo e Cipriani nel mezzo del guado, ma incredibilmente le cose anziché migliorare peggiorano considerevolmente. Li’ davanti gli attaccanti oplontini sono degli ologrammi, delle ombre che non fanno neanche il solletico a Marruocco. Di contro, gli ospiti potrebbero approffitarne ed essere piu’ intraprendenti e invece si limitano a recitare il compitino, consci che conquistare un punto nella vicina Torre Annunziata, acquisirebbe un doppio valore. A rimpinguare la vuota casella delle azioni, ci pensano comunque prima Bernardo (colpo di testa su cross di Vinci non molto lontano dalla traversa) ed il panamense Herrera che si accentra dalla sinistra e lascia partire un tiro debole ma velenoso che costringe Santurro a bloccare in due tempi. Proprio però quando il match sembrava avviarsi lentamente verso uno scialbo 0 a 0, accade l’episodio che marca a fuoco il destino della gara. Tutto nasce da un calcio d’angolo generosamente concesso da Santurro che respinge in angolo (la sfera in realtà sarebbe scivolata da sola sul fondo) un innocuo calcio di punizione battuto dalla destra. Sugli sviluppi del susseguente corner, l’ariete Girardi spedito in campo appena un minuto prima da Sottil, anticipa di testa la difesa torrese compreso il portiere e porta in vantaggio gli azzurrostellati. Il goal è una autentica mazzata per i padroni di casa che storditi, perdono la forza e la lucidità di reagire. Nonostante i numerosi palloni scodellati in area alla ricerca di una carambola fortunata che possa raddrizzare quantomeno il punteggio, non accade però più nulla sino a che il non impeccabile sig. Valeri di Roma decreta la fine della gara e l’inizio di quella pesante quanto significativa contestazione accennata prima….


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