Esame di Avvocato, record di bocciati a Napoli


Ciò che si evidenzia dai risultati dell’esame scritto per diventare avvocati tenutosi lo scorso dicembre è una sconfitta per la giurisprudenza di Napoli. Fra gli oltre cinquemila praticanti avvocati che hanno sostenuto gli scritti, solo il 35% ha superato la prova, con 3250 bocciati. Un risultato che pesa come un macigno sulla storica tradizione di giuristi ed avvocati di Napoli, da sempre vanto della città in tutta la penisola. La media nazionale, in città come Roma e Milano, vede quasi sempre una maggioranza di promossi rispetto ai bocciati, così come è stato constatato dalla commissione della Corte d’Appello di Roma che ha corretto gli scritti dei praticanti napoletani.

Una vergogna giustificata dall’avvocato Mario Ruberto, presidente della commissione di esame di avvocato presso la Corte di Appello partenopea, con la scrupolosità della commissione esaminanda:“Sono stati diversi i criteri di giudizio, sono convinto che la nostra commissione si è fatta scrupolo di leggere attentamente le prove, di approfondire ogni elaborato e di dare un giudizio corrispondente nel merito al lavoro svolto dal singolo candidato. Va anche detto però che in ogni distretto ci sono tante sotto commissioni, che rende impossibile un’oggettiva uniformità di giudizio”.

Resta il fatto che ogni anno la percentuale dei promossi di Napoli si riduce drasticamente. Che sia dovuta alla severità delle commissioni o una mancante preparazione dei praticanti napoletani non è chiaro, ma resta il fatto che Napoli deve ritornare alla sua secolare tradizione giurisprudenziale, quando gli avvocati partenopei erano considerati i massimi esperti d’Italia in qualunque foro e processo.


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