Muore Ivan, il 20enne tetraplegico: la famiglia sporge denuncia


Un’altra giovane vita si è spenta. Dopo una lunga agonia, dovuta non solo alla sua malattia ma anche alla lotta in corso con il Comune di Napoli per vedere riconosciuti i suoi diritti, purtroppo Ivan Grimaldi, giovane 20enne di Scampia, affetto da tetraplegia flaccida, è morto.

La famiglia del ragazzo, date le sue gravi condizioni di salute e quelle del posto in cui alloggiava, aveva richiesto d’urgenza un alloggio al Comune, che non è mai stato assegnato. Il sostegno umano e morale, ai familiari, per fortuna, non è mai mancato: Patrizia Bevar, dell’associazione “Aiutateci a vivere” si è sempre impegnata in prima linea per portare avanti la battaglia ma purtroppo tutto ciò non è bastato affatto.
Dopo la tragica notizia della morte, avvenuta ieri mattina, la famiglia ha dunque sporto denuncia. Ivan si trovava da un mese presso l’ospedale Cardarelli, dove purtroppo non ha ricevuto le dovute cure: avrebbero dovuto sottoporlo ad un trattamento di terapia intensiva. Nel dolore che non avrà mai fine e nella rabbia per l’inefficienza del personale medico, si attendono i risultati dell’autopsia.

La consigliera Teresa Caiazzo ed i Verdi hanno seguito, passo dopo passo, l’amara vicenda. Ecco le sue dichiarazioni riportate in un comunicato di Italia Notizie ed a seguire alcune foto, che attestano le terribili condizioni in cui riversava il luogo in cui Ivan alloggiava.

“Ivan era un ragazzo buono e generoso nonostante la vita fosse stata crudele con lui. Non portava rancore per nessuno e guardava con speranza al futuro. Dal 2011 mi sono battuta con la burocrazia e la mala politica di Palazzo San Giacomo per fargli assegnare un alloggio decente visto che quello occupato abusivamente dove si trovava era fatiscente, umido, privo di riscaldamento, senza ascensore e ricco di barriere architettoniche. Secondo una relazione del Dott. Rosario Savino che allegai agli atti presentati al comune il ragazzo era impossibilitato a muoversi a causa di una paralisi flaccida grave e non poteva svolgere alcuna attività motoria se non pochi movimenti della testa. A peggiorare la sua situazione erano dunque state le condizioni igienico abitative inaccettabili del sito dove alloggiava (documentate dalle foto) che avevano provocato a Ivan bronco-pneumopatie ricorrenti e recidivanti e dolori muscolari ed articolari. Ivan è morto tra tanta sofferenza, isolato e nel disinteresse dell’amministrazione allertata diverse volte dal 2011 ad oggi. Mi batterò con tutte le mie forze affinché i responsabili politici e amministrativi di questa vicenda paghino per averlo abbandonato in questo modo”.

Ivan Grimaldi

Ivan Grimaldi

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