Video. Il fiume Sarno diventa una discarica galleggiante

Rifiuti nel fiume Sarno


Proteggere ciò che la natura ci dona dovrebbe essere un gesto automatico, e invece troppe volte è consuetudine ritrovarsi dinanzi a veri e propri scempi che deturpano e rovinano ciò che ci circonda.

E’ questo il caso del fiume Sarno, quello che già dagli anni sessanta fu dichiarato il più inquinato d’Europa.Un lungo post su Facebook di Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Davvero Verdi, accompagna quello che è un vero e proprio video di denuncia per quanto sta accadendo da Sarno a Castellamare. Un indecente sversamento di rifiuti galleggia sulle acqua del fiume trasformandolo in una sorta di discarica galleggiante. Una situazione che ha allertato tutti gli abitanti delle zone limitrofe al fiume che hanno subito iniziato ad inviare segnalazioni a Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza.

Il degrado e l’abbandono non possono e non devono assolutamente appropriarsi di un percorso d’acqua così importante che riesce a toccare ben 38 comuni tra le province di Avellino, Napoli e Salerno, ma siamo sicuri che dopo questo assurdo spettacolo, qualcosa possa ancora cambiare?

Ecco quanto postato da Francesco Emilio Borrelli su Facebook:

“Da stamane – denunciano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza che hanno ricevuto diverse segnalazioni in diretta – una scia lunghissima di rifiuti viene trasportata dal fiume Sarno fino a Castellammare lasciando ancora una stupefatta la popolazione locale che mai si è riuscita ad abituare a questo sconcio permanente. Il fiume più inquinato d’Europa a partire dagli anni Sessanta è stato molto studiato soprattutto dal punto di vista ambientale. Tali studi hanno permesso di accertare lo stato di grave inquinamento in cui versa la quasi totalità del corso d’acqua con l’eccezione delle acque sorgentizie. Il Sarno compie un percorso di circa 24 Km. e attraversa un territorio comprendente 38 comuni, suddivisi tra le province di Avellino, Napoli e Salerno, perciò densamente popolato e con una forte presenza di industrie conciarie, conserviere e vetrarie. Questo fiume riceve le acque di numerosissimi affluenti minori e di due affluenti maggiori, il torrente Cavaiola e il torrente Solofrana. Per la brevità del suo corso e l’intensa urbanizzazione del suo bacino, il fiume subisce un notevole sfruttamento.
L’uso indiscriminato in agricoltura di fertilizzanti ed antiparassitari chimici rappresenta nella valle del Sarno un considerevole fonte di inquinamento non solo delle acque superficiali del fiume, ma soprattutto delle falde”.

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