“Vai via tu, terrone”. La frase scandalo del sindaco di Padova

Massimo Bitonci-Sindaco di Padova


Nel 2015 purtroppo, ad essere protagonisti di storie che rappresentano l’intolleranza e l’odio verso altri popoli, sono ancora gli italiani divisi tra settentrionali e meridionali. Innanzitutto bisogna ammettere che ritrovarsi al giorno d’oggi a parlare di razzismo, è davvero avvilente, ma purtroppo quello che quotidianamente succede in giro per l’Italia (e purtroppo anche nei luoghi pubblici come scuole e uffici), è veramente disgustoso.

La storia di oggi, è l’ennesimo racconto di un settentrionale che pensa “bene” di offendere gratuitamente un suo connazionale, solo perché originario del Sud, ma quello che maggiormente destabilizza è sapere che la bocca che pronuncia tale offesa è quella di un sindaco, colui che dovrebbe essere un’istituzione, un esempio per la sua comunità! Eppure così non è stato per il primo cittadino di Padova.

Come riportato dal Corriere della Calabria durante un consiglio comunale dove erano presenti maggioranza e opposizione, i battibecchi (soliti) si trasformano presto in offese, così mentre si discuteva della realizzazione del nuovo parcheggio da 127 posti auto da costruire alle spalle dello Iov, il sindaco  Massimo Bitonci della Lega Nord, senza pensarci due volte, rivolge un amarissimo “vai via terrone” al consigliere comunale Antonio Foresta, originario di Grimaldi, in provincia di Cosenza.

Immediatamente dopo la vergognosa offesa, anche il membro della segreteria dell’Italia dei valori, Antonino Pipitone dice la sua: “Una frase indegna e ignobile. Bitonci dovrebbe dimettersi immediatamente da sindaco, perché Padova e i padovani non possono essere rappresentati da un soggetto del genere, costretto a rifugiarsi dietro a degli inaccettabili insulti per nascondere la propria pochezza politica. Dobbiamo ribellarci a chi vuole far diventare Padova una citta’ sempre piu’ chiusa ed intollerante”.

Il consigliere calabrese Foresta, eletto con il centrodestra, dopo la vulnerabile e inaccettabile offesa del primo cittadino di Padova, non resta a guardare e dichiara: “O si scusa con me entro 48 ore per questo fatto gravissimo  o andrò in Procura a denunciarlo per razzismo”.

Un’offesa, anche abbastanza grave, da parte di un politico che dovrebbe essere esempio di civiltà per la comunità che rappresenta, dovrebbe essere posta a giudizi superiori con conseguente ammenda notevole, per sottolineare quanto siano inaccettabili certi modi di parlare e di rivolgersi alle persone. Nel 2015, l’intolleranza settentrionale per il Sud, ancora c’è e si vede pure bene.


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