Morto il mullah Omar, braccio destro di Bin Laden


Il leader supremo dei talebani, il mullah Omar, braccio destro di Osama Bin Laden sarebbe morto due o tre anni fa di tubercolosi.

A comunicare la notizia è stato un funzionario del governo afghano all’emittente televisiva 1TvNews, secondo cui la notizia sarebbe stata confermata dai vertici della sicurezza afghana.

Non ci sono comunque prove certe al momento sul suo decesso, considerato che l’Emirato islamico dell’Afghanistan continua a pubblicare i suoi messaggi, l’ultimo dieci giorni fa dove si appoggia l’ipotesi di un dialogo tra insorti e rappresentanti del governo afghano di Ashraf Ghani, le autorità locali infatti dichiarano che sono in corso delle verifiche e che “appena potremo verificare informeremo il popolo e i media”, ha affermato il vice portavoce del presidente afghano.

Dal fronte dei talebani arriva invece la smentita “è vivo ed in buona salute“.

Il mullah Omar non appare in video dal 2001, sulla sua testa c’è una taglia di 10 milioni di dollari ed è uno degli uomini più ricercati al mondo. Da anni non si trovano sue tracce e poche sono le informazioni sulla sua biografia e la sua vita.

Nato, forse, nel 1959, è stato un politico afghano, fu figlio di braccianti. Ha combattuto nella fazione dei mujahidin anti sovietici. Fu ferito diversi anni fa da una bomba sovietica all’occhio destro. Da sempre in lotta per il potere e per la conquista di Kabul, gli inizi degli anni ottanta conobbe Osama Bin Laden, e sposò la figlia tredicenne.


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