Lettera a de Magistris: “Sindaco, è legale che accada tutto questo?”


Quello della mobilità urbana, a Napoli, è un problema annoso al quale le varie amministrazioni che hanno governato la città non hanno saputo dare una soluzione efficace. Se, da un lato, quella attuale molto sta facendo per potenziare la metropolitana investendo nell’acquisto di nuovi treni, e cercando di venire incontro ai cittadini prolungando in alcuni casi l’orario di esercizio dei mezzi di trasporto pubblici, restano dall’altro le lunghissime attese davanti alle fermate degli autobus, alla cumana, alla circumflegrea che non hanno orari: mettevi lì e sperate che prima o poi passi. Si attendono anche 60 nuovi autobus, speriamo di vederli circolare presto.

Un disagio forte soprattutto per i napoletani che vivono nelle zone più periferiche, dunque i Camaldoli così come Bagnoli, Soccavo, Pianura, Ponticelli, Barra e così via, i quali, anche se spesso ce ne dimentichiamo, fanno comunque parte del territorio del Comune di Napoli. La situazione del centro non è certo idilliaca, ma almeno con la Metro e le funicolari qualcosa si riesce a fare.

La lettera che segue, scritta da un giovane napoletano, mette in luce i problemi di abitare in una zona non centralissima, i Camaldoli. Se l’autobus c’è, spesso e volentieri i conducenti, secondo il racconto, si scocciano di fare tutta la salita, se non c’è sono parecchi chilometri da fare a piedi. Di notte non deve essere proprio bello.

Caro signor sindaco Luigi de Magistris,

Buongiorno, sono un attivista della Campagna Scacco Matto, riappropriazione degli spazi abbandonati in generale, presto ci muoveremo anche sull’abitativo. Mi rivolgo a lei per chiederle una cosa estranea al movimento, comune alla vita di ogni cittadino: è normale che se ci sono pochi autobus, pochi dipendenti, si sopprimano linee per settimane intere? Io abito ai Camaldoli e, se non fosse una zona in completa salita, sinceramente, la notte me la farei proprio a piedi, sono un gran camminatore, ma sa com’è, dal Centro Storico sono 7-8 km, tutti a salire e, quando vado al parcheggio Brin (che è uno dei due stazionamenti degli autobus notturni), gli autisti sono sempre sgarbati. Ora, è da un bel po’ che l’N4 (l’autobus che fa Brin-Museo-Sanità-Colli Aminei-Camaldoli, tutto in territorio comunale quindi) manca e, ogni volta che vado a domandare nei gabbiotti dei conducenti, questi sono sempre maleducati e mi rispondono come se fosse scontato che il camaldolese campagnolo deve farsela a piedi. Non voglio nulla da lei, voglio solo sapere se è legale sopprimere una linea, sempre la stessa poi, senza avvisare gli utenti (in realtà gli avvisi vengono emessi, ma spesso inefficaci non giungono ai cittadini, ndr). Se è legale, come succede in alcuni casi, che quando questa linea c’è, l’autista si annoi di accompagnarmi fino ai Camaldoli e si fermi capricciosamente al Monaldi e dice che è meglio farsela a piedi. Io non credo, credo anzi che la campagna di ogni città meriterebbe un po’ di rispetto in più, senza campagna non esisterebbe metropoli.

Cordialità, spero in una risposta, buona giornata.


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