Stadio San Paolo sotto accusa: troppo rumoroso


Si sa che, durante una partita, è impossibile evitare che le tifoserie si lascino andare in cori e in schiamazzi per sostenere la propria squadra o denigrare quella avversaria, così come è impossibile regolare il caos di vetture che raggiungono o escono dalla zona all’inizio e alla fine di ogni match. Per questo gli stadi più moderni, tendenzialmente, vengono costruiti in zone lontane dai centri abitati. Non è il caso del nostro storico stadio San Paolo che sorge così vicino ai palazzi che taluni residenti possono dichiarare, forse esagerando, di poter vedere la partita dal loro balcone. Tuttavia, questa particolarità potrebbe causare uno stress non indifferente ai residenti della zona meno appassionati di calcio.

E’ quanto si evidenzia dalla diffida e messa in mora per inquinamento acustico inoltrata al Comune di Napoli, alla città metropolitana, alla Regione, alla Prefettura e al Governo dall’Automobile Club Napoli, nella persona del presidente Antonio Coppola. Le motivazioni e il testo della diffida sono state pubblicate in un comunicato e della stessa Aci: “L’iniziativa nasce dalla necessità di tutelare la quiete e la vivibilità degli oltre centomila cittadini residenti nell’area flegrea – scrive Coppola – per i quali gli eventi sportivi e musicali ospitati dall’impianto di Fuorigrotta sono causa di gravi disagi sia sul piano della mobilità che del rumore. Disagi che provocano gravi e prolungati fenomeni di inquinamento acustico causati sia dal notevole traffico veicolare che si sviluppa in concomitanza con gli eventi ospitati nello Stadio, sia dalla permanenza nello stesso di un enorme numero di persone che assiste a manifestazioni le quali suscitano inevitabilmente comportamenti chiassosi, sia, ancora, nel caso di concerti, dal volume elevatissimo della musica”.

La diffida è quindi lo strumento con cui l’Automobile Club chiede che le pubbliche amministrazioni competenti “pongano in essere tutte le attività previste per legge – di controllo, di prevenzione, di inibizione, di interdizione, di repressione e sanzionatorie – necessarie a garantire il rispetto della normativa volta a tutelare l’ambiente dall’inquinamento acustico prodotto dall’impianto di Fuorigrotta.” Tanto più che tutti i fenomeni denunciati sembrerebbero “destinati ad aggravarsi ulteriormente a seguito della ristrutturazione dell’impianto, che prevedrebbe, secondo quanto si apprende dalla stampa, l’utilizzo anche di aree limitrofe allo Stadio. l’Aci intende evitare, con il restyling del San Paolo, – conclude il presidente – il perpetuarsi e l’incrementarsi di una situazione divenuta ormai intollerabile ed improcrastinabile, tenuto conto che i progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale devono essere redatti in conformità alle esigenze di tutela dell’inquinamento acustico delle popolazioni interessate”


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