Stadio San Paolo. L’architetto Zavanella consegna il progetto. Queste le novità


Prende sempre più forma ormai l’idea del nuovo impianto sportivo di Fuorigrotta, il nuovo Stadio San Paolo sarà stellare e all’altezza di una grande realtà come quella napoletana. Solo pochi giorni fa, i tifosi hanno potuto ammirare una prima foto di come potrebbe essere il tempio azzurro dopo le ristrutturazioni dovute, ed oggi, come si legge sul portale napoli.repubblica.it,  arriva la notizia che l‘Architetto Gino Zavanella, ieri, ha finalmente consegnato il progetto al comune integrando anche le parti urbanistiche.

“Ci sono tre fasi. Di cui la prima è la messa a norma del San Paolo secondo le disposizioni dell’Uefa e della Fifa. Prevede interventi negli spogliatoi, nei bagni e naturalmente in alcune zone destinate all’ospitalità che vanno migliorate. Stiamo pensando anche ad una diversa collocazione del pubblico. I tifosi sono i clienti del nostro spettacolo e vanno trattati nel migliore dei modi. Vorremmo abbassare il secondo anello verso il campo, destinando l’impianto prevalentemente al calcio”. L’architetto Zavanella, spiega con passione quali saranno le fasi su cui intervenire, una prima parte appunto interesserà la messa in sicurezza del San Paolo, secondo le normative Uefa e della Fifa, avvicinando anche di più il pubblico al campo (eliminando forse, come già più volte detto, la pista di atletica), la seconda riguarda invece la volontà di modernizzare notevolmente l’impianto sportivo, abbassando le tribune e allargando le coperture maggiormente, mentre il terzo aspetto è quello che evidentemente si mostra più accattivante per la fantasia di Zavanella, ovvero la ristrutturazione e costruzione di ciò che riguarda l’ambiente esterno.

“Ho immaginato dei ‘volumi’ da realizzare, poi stabilirà il Napoli come impiegarli e a chi destinarli. La decisione, ovviamente, dovrà coinvolgere i cittadini che non devono subire dall’alto ma sposare le nostre idee. Faccio un esempio: possiamo anche immaginare un centro commerciale, ma se non è utile rischia di chiudere in poco tempo. Saranno necessarie opere funzionali”. Uno stadio inglobato in una realtà commerciale, esattamente come quelli presenti nelle città con grandi squadre, basterebbe pensare al Camp Nou, o al Santiago Bernabéu ad esempio, un’ipotesi da non perdere affatto di vista. L’ultima decisione definitiva dell’idea progettuale, spetterà ovviamente al patron azzurro Aurelio De Laurentiis, ma tutto sarà più sicuro solo dopo aver presentato al Comune il piano finanziario riguardante i lavori, per cui la società azzurra ha chiesto una proroga di 10 giorni.

“Il San Paolo è il più grande contenitore della città e sono convinto che debba essere utilizzato non soltanto il giorno della partita: dotiamolo di servizi e infrastrutture che possano essere utili alla popolazione. Lo stadio deve essere a disposizione tutta la settimana e offrire vantaggi non solo ai tifosi”. Intanto Zavanella sogna la riuscita del suo grande progetto e i tifosi attendono impazienti, perché una grande città, ha bisogno di un grande stadio.

 


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