Poliziotti arrestati. Spuntano le intercettazioni in stile Gomorra


L’inchiesta sui tre poliziotti di Marcianise si allarga sempre di più lasciando scoprire fenomeni sempre più gravi di corruzione ed abuso. Dalla conversazione intercettata il 19 dicembre del 2012 fra il Sovrintendente Alessandro Albano e l’avvocato penalista Giuseppe Foglia si comprende che il poliziotto eseguisse, abitualmente, arresti per procurare clienti all’amico avvocato. Ecco il testo della telefonata, riportato dal Corriere del Mezzogiorno:

Avvocato: “Tu… tu è meglio che provvedi ad arrestare qualcuno in queste feste di Natale”.

Alessandro: Stai senza pensieri…”.

Avvocato: “Che stiamo a secco stiamo…”.

Alessandro: “No… ma io già li tengo in cantiere… eh … tengo in cantiere, Peppe… eh”.

Avvocato: “Eh… eh… ma devono essere clienti miei però, voglio dire, mi raccomando”.

Da altre intercettazioni ambientali nell’auto di pattuglia del 30 dicembre 2013 si ricava una conversazione in cui due dei poliziotti incriminati parlano di due sorelle prostitute, di cui una sposata e con una bambina, che incontravano abitualmente nel commissariato o nella stessa auto. Il testo è sempre riportato dal Corriere.

Petrillo: “Possiamo mai portare il bambino sopra?”.

Camarca: “Sotto al garage, Mimì”.

Petrillo: “Ma come la mettiamo la macchina giù al garage, guagliò?”.

Camarca: “Che fa? La C3 quella scende giù al garage”.

Petrillo: “Jaa, sta quello come si chiama là…”.

Camarca: “Chi?”.

Petrillo: “Antonio, chi ci sta…”.

Camarca: “Non ti preoccupare”.

Petrillo: “Laggiù muore il bambino nella macchina… Gesù Cristo”.

Camarca: “Chi è? Mimì. come fa a morire?”.

Albano: (ridendo) “Hai ucciso… hai ucciso il bambino”.


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