Agguato al re della pasta di Gragnano: spuntano lettere minatorie


Venerdì scorso, Ciro Moccia, presidente del Consorzio per la tutela della Pasta di Gragnano, è stato raggiunto da alcuni proiettili. Un agguato che avrebbe potuto costargli la vita e sul quale gli esperti della Procura di Torre Annunziata cercheranno di fare luce.

Moccia, che continua a tenere alto il nome della centenaria lavorazione della Pasta di Gragnano, avrebbe ricevuto in passato alcune lettere minatorie. Come si legge su IlMattino.it, in quei messaggi ci sono riferimenti ad alcuni posti di lavoro ed avvertimenti spaventosi. In una delle missive spunta infatti una frase, “non parlare troppo con le forze dell’ordine”, che potrebbe riferirsi ad un raid contro il pastificio avvenuto nel 1996, che fu prontamente denunciato dal padre di Ciro.

Oltre al contenuto di quelle lettere, gli investigatori indagheranno seguendo altre piste legate all’improvviso aumento della rata del pizzo di Natale o a probabili imposizioni di forniture di prodotti scadenti. Ad aprire anche l’ipotesi di un’assunzione negata è stata una frase pubblicata dallo stesso Ciro Moccia: “Troppe cose penso in queste ultime ore, specie che in vita mia ho fatto sempre e solo del bene e creato posti di lavoro onestamente… Forse ho sbagliato?”.

Ciò che è certo al momento è che chi ha sparato contro Ciro Moccia fuori la sua casa a Castellammare di Stabia non aveva alcuna intenzione di ucciderlo, ma soltanto di avvertirlo.


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