Usa. Rivoluzionaria scoperta per il tumore al cervello: equipe guidata da un medico campano


 

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Il gruppo di ricerca della Columbia University di New York, coordinato da Antonio Iavarone (campano) e Anna Lasorella (pugliese), è arrivato alla determinazione del meccanismo che riesce a rimuovere i freni alla crescita di uno del tumore al cervello, il Glioblastoma, ossia uno dei tumori più comuni e aggressivi.

I due scienziati del Sud, quasi emblema della consueta fuga dei cervelli, hanno scoperto che il Glioblastoma, durante la sua crescita non adopera tutti i vasi sanguigni necessari per alimentarsi di ossigeno, ma si serve solo di due proteine essenziali, Hif (Hypoxia Inducible Factor) alfa 1 e alfa 2. Tali proteine, tuttavia, posseggono un nemico naturale, la Vhl (von Hippel-Lindau), sostanza nota per essere un soppressore dei tumori.

E la scoperta di Iavarone e Lasorella, pubblicata su Nature il 6 gennaio 2015, si riferisce all’azione di Id-2, il quale blocca Vhl, favorendo l’espansione del tumore al cervello. Pertanto, il Glioblastoma, a causa dell’interazione delle due proteine, riesce ad espandersi e a resistere alle chemioterapie, poiché le relative cellule staminale non vengono annientate e possono riprodursi con molta facilità.

Pertanto, la sfida attuale è intercettare il farmaco che riesca ad evitare l’interazione tra le due proteine. Tuttavia, essere arrivati alla radice del complesso meccanismo di innescamento è un passo importantissimo per l’evoluzione degli studi tumorali.

 


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