Giuseppe Matino, ucciso mentre andava al lavoro: era stato “avvertito”

Immagine di repertorio


NapoliGiuseppe Matino era un uomo incensurato di 35 anni, freddato come un boss con tre colpi di pistola dietro la schiena. Napoli si era risvegliata vittima di un ulteriore omicidio che ben presto sarebbe stato archiviato come ennesimo delitto di tipo mafioso e velocemente dimenticato. Un nome che non avrebbe messo profonde radici nelle menti dei cittadini, perché ormai consapevoli che così vanno le cose. Il corpo è stato ritrovato a Casalnuovo nella mattina dell’11 aprile, non distante da uno scooter.
Incensurato, anche questo è un dettaglio che molto spesso non provoca empatia, a cui non si vuole fornire particolare attenzione, considerandolo solo uno stato temporaneo presente per fortuna o per mille altri motivi.

Questa volta, però, sono dettagli importanti che si aggiungono ad altri elementi di eguale importanza. Giuseppe Matino non era un criminale, bensì un lavoratore. Un uomo che svolgeva ben tre lavori per mantenere la propria famiglia; quel giorno si era alzato alle cinque del mattino per iniziare la propria giornata di lavoro e a conferma di ciò, una borsa con la scritta di “Motorecapiti espresso” è stata ritrovata vicino il cadavere dell’uomo. Una borsa che avrebbe dovuto utilizzare proprio in quella giornata. Molto spesso è facile scendere a compromessi e archiviare il tutto con un veloce “Forse se l’era meritato”, ma questa volta – dalle indagini iniziali – non risulta così. L’uomo, da quanto affermano gli investigatori, risulta essere stato vittima di una intimidazione circa un mese fa.

Preoccupazioni? non mi ha detto niente, non mi ha parlato di nulla di diverso dal solito“. Questa sono le dichiarazioni della moglie che IlMattino ha riportato, negando di conoscere altri dettagli, negando assieme ai familiari di conoscere il motivo di quella minaccia fisica e verbale ricevuta dall’uomo. Sempre a IlMattino, una zia dell’uomo ha affermato: “Lo hanno picchiato ingiustamente, lui non era uno da fare qualcosa di male”. I colleghi hanno confermato che Giuseppe Matino era un uomo che non meritava questo trattamento

Quindi chi è Giuseppe Matino? Da indagini preliminari risultava essere un uomo onesto, un uomo che si alzava alle cinque per lavorare in una pasticceria di vico Leone, che caricati i vassoi posava il furgone per cercare altre occupazioni. Che lavorava come pony express e che cercava altre fonti di guadagno, ma che lo faceva sempre onestamente, come ricorda un collega sullo stesso quotidiano sopra citato e che “era un bravo ragazzo, uno impegnato a guadagnare per la famiglia“. Neppure tra i suoi colleghi sono state trapelate ‘preoccupazioni’ da parte di Matino.
Napoli piange un uomo che sembra solo aver calpestato i piedi alle persone sbagliate, ma si attendono indagini più approfondite per cercare di comprendere il movente di quell’intimidazione e dunque cercare di dare una conclusione al caso.


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