Boom degli “sbattezzati”: Campania tra le prime regioni. Ecco i numeri
Mag 26, 2016 - Chiara Cepollaro
In Italia, come nel resto dell’Europa, aumentano gli “sbattezzati”, ossia le persone che decidono di spogliarsi del sacramento ricevuto, nella maggioranza dei casi alla nascita. Ed è emblematico che proprio l’Italia, casa storica del Vaticano e culla della cristianità, stia registrando, secondo i dati della Uaar (Unione degli Atei e Agnostici razionalisti), un trend in crescita nei casi di persone sbattezzate.
Come informa, su Adnkronos, Adele Orioli, portavoce dell‘Uaar, esistono dei picchi nel numero degli sbattezzati in prossimità tempistica con notizie o scandali specifici, come il caso Eluana Englaro (mantenuta in vita artificialmente per 17 anni) o i fatti che hanno riguardato gli episodi di pedofilia nell’ambiente ecclesiastico, coinvolgendo diversi prelati.
Tuttavia, nonostante tale concomitanza di fattori, la crescita delle persone che decidono di annullare il sacramento è in costante andamento: si è arrivati, infatti, a 50mila richieste di sbattezzo, rispetto alle esordienti 10mila richieste passate.
La regione che ha registrato più disaffezioni al battesimo è la Lombardia, la quale conta, negli ultimi anni, 515 richieste di sbattezzo; 370 le richieste nel Lazio e 200 in Campania.
Secondo la mappa degli sbattezzati, la Campania risulta nona per numero di richieste, possedendone più di alcune regioni settentrionali come la Liguria, la Val d’Aosta, l’Umbria e il Friuli Venezia Giulia. Così come la Sicilia e la Puglia (233 e 223 rispettivamente). Pertanto, viene a cadere la struttura mentale secondo la quale il sud sia molto più ancorato alle radici cristiane.
Le cifre dicono tutt’altro: ossia che a vincere è la voglia di libertà da qualsiasi tipo di imposizione culturale.
Secondo gli studi della Uaar, inoltre, l’allontanamento dalla Chiesa riguarda maggiormente le ultime generazioni, “il che è soprattutto indice di una presa di distanza da imposizioni che avvengono in un’età inconsapevole”, commenta Orioli.
Dal canto suo, il teologo Paolo Ricca, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia, auspica ad una diminuzione del fenomeno: “L’Europa deve tornare a riscoprire le sue radici cristiane. Il Cristianesimo ha avuto un ruolo decisivo” afferma Ricca, riconducendo una probabile soluzione ad un “Cristianesimo integrato nei sistemi di potere”.
Da un lato, dunque, la Chiesa è riuscita a recuperare consensi e a consolidare i rapporti di fede grazie a Papa Francesco, personalità indubbiamente amata dai fedeli, ma dall’altro non è riuscita a mantenere il suo ruolo centrale e, storicamente predominante, nella promulgazione dei valori e della conoscenza.
Di fatto, i battesimi alla nascita sono nettamente diminuiti: nel 1991 si sono effettuati 515mila battesimi, contro i 420 mila circa del 2011. Ed è una diminuzione che riguarda anche gli altri sacramenti quali, ad esempio, comunione e cresima.