Agguato a Ponticelli, ecco perché è stato ucciso Raffaele Cepparullo


Non si fermano gli scontri tra clan. Nella giornata di ieri, infatti, vi abbiamo raccontato dell’ennesima guerra avvenuta a Ponticelli, quartiere di Napoli, in cui sono rimaste uccise due persone: Ciro Colonna (19 anni) e Raffaele Cepparullo (24 anni). I due sono stati trasportati d’urgenza a Villa Betania, ma inutilmente. Durante la corsa in ospedale, infatti, i due erano già morti. Nel corso di queste ore, sono emersi altri dettagli, in particolare su Cepparullo. Da almeno un anno era conosciuto come esponente del clan dei “barbudos”, riconoscibile per il look caratterizzato da una barba molto folta.

In passato, fu arrestato mentre girava armato e controllava tutte le Fiat Panda che passavano nella sua zona. Rimase in carcere per 6 mesi, per poi uscirne assieme ad altri tre presunti complici. Ulteriori dettagli arrivano però dal suo profilo Facebook, dove è possibile risalire ad una foto in cui Cepparullo mette in bella mostra i suoi tatuaggi. Uno, in particolare: “Antonio Genidoni“. Un tatuaggio fatto in segno di fedeltà al presunto boss emergente del rione Sanità. Ed è probabilmente questo legame ad aver condannato Cepparullo, che ha pagato questa “amicizia” con la vita.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI