Carla Caiazzo, il racconto choc: “Rideva dopo avermi bruciata viva”


Napoli – Emergono particolari da brividi per quanto riguarda la faccenda di Carla Caiazzo, la donna bruciata viva dal suo ex compagno mentre era incinta lo scorso febbraio. Da allora, quando le condizioni di salute di Carla sembravano disperate, le cose sono migliorate anche se la giovane mamma è ancora debole: di pochi giorni fa, inoltre, è la tenera foto in cui stringe la mano della piccola Giulia.

Secondo la testimonianza di Carla contenuta nel verbale, depositato in ordine all’apertura del processo con rito immediato, Paolo Pietropaolo dopo averle dato fuoco le avrebbe detto: “Ora vatti a divertire, vai”, per poi allontanarsi in auto, ridendo.

È Repubblica a riportare qualche passo saliente del verbale:

“Non ho detto niente, né di arrogante, non lo so, che potesse provocare una cosa del genere. Niente, niente. Altrimenti io me ne sarei scappata. Lui sembrava pure dolce”.

Poi, però, l’uomo ha scatenato la sua insana violenza:

“Lui mi strangolava – racconta – e io dicevo: Paolo, la bambina, la bambina. E lui continuava. Quindi ho perso conoscenza, però nel contempo mi sentivo tutta bagnata. Bruciata”.

Poi:

“Diceva: ti devo infelicitare la vita. Poi dopo, quando se n’è andato a marcia indietro, che io ho ripreso conoscenza, si è fatto una risata“.

Paolo Pietropaolo, pur ammettendo il suo gesto, nega di aver avuto l’intenzione di uccidere Carla puntando sul raptus. Ai fini della condanna per tentato omicidio, infatti, è essenziale che l’imputato abbia avuto la volontà concreta di uccidere e non ci sia riuscito:

“Quello che è accaduto è frutto di un raptus causato, ritengo, dall’abuso di un tranquillante che avevo preso. Non volevo uccidere Carla, ma la volevo solo sfregiare“.

Il 24 ottobre prossimo è attesa l’udienza in Tribunale.


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