Auto italiane con targa bulgara, l’ultimo sistema per evadere: ecco come funziona


Circolare in Italia con automobili con targa bulgara. E’ questa l’ultima moda che sta spopolando da Nord a Sud e che ha destato l’attenzione delle forze dell’ordine. A Milano, infatti, sono tantissime le vetture che sono sono state immatricolate in Bulgaria per poter sfuggire alle tasse e alle multe, ma non solo. Immatricolando l’auto in Bulgaria, è possibile risparmiare sulla manutenzione amministrativa: bollo ed assicurazione. La pratica, in teoria, è assolutamente legale. In Italia, ogni veicolo, per poter circolare, deve essere munito di copertura assicurativa, con tanto di tagliando esposto sul parabrezza.

Nel caso di auto immatricolate in Bulgaria, è prevista la copertura assicurativa automatica grazie a una convenzione Multilaterale di Garanzia firmata a Madrid il 15 marzo 1991. Ciò significa che la polizia non controlla la copertura assicurativa di auto immatricolate in diversi paesi europei, tra i quali appunto la Bulgaria. In Bulgaria esistono anche delle società che permettono l’immatricolazione di auto ad italiani con targa bulgara. Basta pagare la somma una tantum di 1500 euro: l’auto sarà re-immatricolata all’estero e portata nuovamente in Italia. Le tasse saranno pagate così all’estero e l’automobilista sarà pressoché inesistente per il fisco italiano.

Negli ultimi anni però si è registrato un aumento di arresti per questi automobilisti “furbetti”. L’ultimo caso, si è verificato a Napoli. Secondo quanto riferito da Il Mattino lo scorso 28 agosto, una complessa indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Napoli ha scoperto 1277 violazioni penali, arrestando 28 persone e denunciandone altre 471 (tutti cittadini stranieri) con le accuse di ricettazione, riciclaggio, falso, contrabbando, soppressione di targhe, violazione degli obblighi di custodia. Nello specifico, la re-immatricolazione avveniva attraverso compagnie assicurative fittizie.. Il sospetto è che esista una vera e propria centrale criminale sull’asse Napoli-Bulgaria capace di gestire soprattutto la copertura dei falsi documenti di accompagnamento dei veicoli.

 


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