Miracolo di San Gennaro, il sangue si sciolse per la prima volta al Vomero


È la festività religiosa probabilmente più attesa dai cittadini di Napoli, quella di San Gennaro. Ogni 19 settembre, infatti, si tengono le tradizionali cerimonie in onore del patrono del capoluogo campano e, come al solito, gli occhi della cittadinanza e non solo saranno rivolti all’ostensorio nel quale sono custodite le due ampolle contenenti il sangue raccolto dalla sua nutrice Eusebia, in attesa del suo scioglimento.

Un miracolo – più precisamente un prodigio – che si crede foriero di eventi positivi per la città e che si ripete ormai da tempo immemore per i fedeli. Secondo alcune ricostruzioni storiche, come il Chronicon Siculum, addirittura dal 17 agosto del 1389. Questa, infatti, la prima data documentata in cui fu fatta una grande processione in onore di San Gennaro e dove si osservò lo scioglimento del sangue.

Come invece racconta Gennaro Capodanno, Presidente del Comitato Valori Collinari, secondo la tradizione il luogo esatto del primo miracolo (non documentato) fu il Praedium Antinianum, che in epoca romana collegava l’area flegrea a Napoli e che corrisponde all’attuale Vomero. “ Il miracolo sarebbe avvenuto durante una pausa della processione liturgica organizzata dalla diocesi di Napoli e della Campania per la traslazione del corpo e della testa di San Gennaro dall’agro marciano, dove era la sepoltura, alle catacombe di Capodimonte, attuale dimora delle spoglie del santo. Il corteo avrebbe assistito al miracolo quando, durante una sosta sulla collina, Eusebia, la nutrice del santo, nata e residente nel casale di Antignano, fece dono delle ampolle contenenti il sangue del martire, raccolto, come si usava all’epoca, presso la solfatara all’atto del martirio, e custodite dalla stessa nutrice per anni.

La tradizione popolare – prosegue Capodanno – vuole che il miracolo sia stato determinato dall’incontro tra la testa ed il sangue del Santo. L’evento viene ricordato sia da un altorilievo posto nella Basilica in via S. Gennaro ad Antignano (una delle tre chiese dedicate al santo nel quartiere collinare) dove si osserva Eusebia che, genuflessa, dona le ampolle al Vescovo che guida la processione; sia dal cippo che nel 1941 venne posto dalla delegazione pontificia a poca distanza dalla stessa Basilica“.

Che il 17 agosto 1389 il miracolo della liquefazione sia realmente avvenuto non sembra essere in dubbio, ciò che invece non è proprio sicuro è che sia stata davvero la prima volta dopo l’episodio del dono di Eusebia risalente a qualche anno dopo il 305 (morte di San Gennaro), anche se il fatto che un altro documento storico come la Cronaca di Partenope, risalente al 1832 e ricca di miracoli attribuiti a San Gennaro, non ne faccia mai menzione rende molto plausibile l’ipotesi.

La data del 19 settembre, inoltre, non è l’unica in cui avviene il prodigio dello scioglimento del sangue, essendo lo stesso atteso il 16 dicembre e  il sabato precedente alla prima domenica di maggio.


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