La rabbia del sindaco: “I soldi se li sono presi dal 1861, o ce li date o ce venimmo a piglià”


 

Luigi De Magistris

Si è tenuto ieri sera, a Piazza Poli a Portici, un dibattito sul “No” al prossimo referendum sulla riforma costituzionale, dove è intervenuto anche il sindaco Luigi De Magistris.

Le parole del sindaco sono state dure e precise; ha citato l’articolo 2, seconda parte della Costituzione Repubblicana che dice: è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza giuridica e sociale, ed è quello che che si sta facendo, afferma il sindaco.

In modo democratico, pacifico, umile, forte e determinato, forse è venuto il momento per rilanciare la lotta politica finale per rimuovere gli ostacoli che non consentono alle gente senza potere di contare finalmente in questo Paese e non solo quando c’è il momento del voto“, queste parole del Sindaco spiegano bene il suo pensiero riguardo la classe politica di oggi e la sua difficoltà nell’amministrare una città come Napoli.

Anche sulla sua pagina facebook ha ribadito il concetto di attuare una lotta contro le ingiustizie e gli abusi di potere, fare deinuovi partigiani contro nuovi fascisti“.

Inoltre ha dichiarato la sua difficoltà nel governare una città senza soldi, “dobbiamo riprenderci quello che ci hanno tolto e forse riscrivere i libri di storia e di geografia, perchè io da napoletano e da meridionale governare altri cinque anni senza soldi, dopo quello che ci hanno preso dal 1861 in poi, io m’aggio scucciato, o ce li date o ce li venimmo a piglià“.

De Magistris sottolinea bene come, in quel famoso 17 marzo 1861, il regno delle Due Sicilie e in particolare Napoli fu depredata della sua ricchezza, episodio che i libri di storia non citano e non raccontano.

La storia, dunque, non deve ripetersi, per il sindaco bisogna combattere contro chi vuole sopraffare e far tacere il popolo.


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