Il GAS di Santa Maria CV: acquisti a Km zero di prodotti regionali


I GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) sono una realtà che in Italia ha conosciuto fortune alterne, nel casertano c’è un gruppo che si distingue per la voglia di innovare e la volontà di riportare in auge prodotti tipici altrimenti destinati a scomparire

Il Gruppo di Acquisto Solidale di Santa Maria Capua Vetere, la città universalmente conosciuta come l’antica Capua (o “Altera Roma” come sosteneva Cicerone) nasce nel 2012, quando Angelo Di Gennaro e Daniela Merola, fondarono questa tipologia di gruppo informale nella città del Foro per collaborare gratuitamente insieme ad un gruppo di persone allo scopo di magiare sano e comprare ad un prezzo più giusto da produttori rispettosi dell’ambiente e dei loro dipendenti.

Ad oggi il gruppo, che ha ideato anche il GAS di Santa Nicola La Strada, comprende circa 40 famiglie che si sono orientate verso una tipologia di acquisti consapevoli creando un rapporto fiduciario con i produttori che peraltro abbatte i costi imposti dalla filiera a tutto vantaggio del produttore e del consumatore. I produttori che forniscono il gruppo sono piccoli e medi imprenditori, che oltre ad assicurare la fornitura di prodotti biologici o provenienti da lotta integrata, e al primo approccio a fornire tutti i documenti che attestino la produzione rispettosa dell’ambiente e le analisi del terreno e della falda acquifera, hanno rilanciato la produzione di prodotti locali difficilmente reperibili nel circuito della grande produzione.

Gli acquisti vengono effettuati sul sito del GAS e i prodotti vengono ritirati il venerdì pomeriggio nei pressi dell’Anfiteatro Campano; i fornitori abituali sono sei aziende, dislocate soprattutto nell’alto casertano, ai quali sporadicamente si aggiungono anche altri produttori, talvolta al di fuori dei confini regionali. Tra fornitori e consumatori di questo gruppo si è creato un rapporto di fiducia cementato su un dialogo costante, non sono rare le occasioni nelle quali le aziende invitano i cosiddetti gasisti a delle “prime” per il raccolto di alcuni tipologie di prodotti dove, oltre a porre in essere un clima conviviale, il cliente diventa conscio del lavoro fatto dal fornitore.

I produttori, grazie al bacino di utenza assicurato dalle famiglie aderenti al gruppo, hanno avuto la possibilità di rilanciare prodotti di nicchia, regionali ed extraregionali, snobbati dalla grande distribuzione, che lentamente si stanno affermando nel circuito slow-food e presso ristoratori illuminati che stanno investendo in questi prodotti (cipolla alifana, maialino nero casertano, formaggio del matese, ma anche il riso calabrese e l’arancia siciliana).

Il GAS di Santa Maria CV, in linea con la filosofia degli altri GAS sul territorio nazionale, si propone  quindi come un avamposto dell’acquisto a Km zero, garantendo una boccata d’ossigeno ai produttori locali acquistando quello che serve da chi lo produce, e limitando, contestualmente, lo strapotere della grande distribuzione che sacrifica, per sua natura, la qualità del prodotto alla logica del profitto. Considerato che tutto questo viene fatto in un territorio etichettato troppo frettolosamente come “Terra dei Fuochi” il GAS di Santa Maria CV si propone anche come un “fenomeno rottamatore” di tutti i pregiudizi e i luoghi comuni di una terra che è ancora “Campania Felix”.


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