Strage di Berlino, parla un sopravvissuto palermitano: “Ho visto la morte in faccia”


La vita e la morte sono questione di attimi. Nell’ultimo attentato in Germania, ma anche in tutti i precedenti, così come in ogni evento della vita, un secondo può essere quello decisivo. Lo sanno bene Giuseppe La Grassa e sua moglie, palermitani, scampati per miracolo alla strage dei mercatini di Berlino. Erano lì in vacanza per festeggiare il loro anniversario di nozze e il compleanno. Stavano per rientrare in hotel, ma prima di farlo si erano fermati in una di quelle bancarelle per comprare qualcosa da mangiare. Il tir killer, però, li ha preceduti. Giuseppe è stato colpito di striscio, sua moglie è rimasta illesa, ma solo perché si era attardata: un attimo prima e sarebbe morta.

“Ho sentito il rombo del tir e ho capito che stava accadendo qualcosa di grave – ricorda Giuseppe a “Il Corriere della Sera” – Ho visto la morte in faccia. Siamo miracolati. Ho pensavo che il camion fosse imbottito di esplosivo. Mia moglie è viva per miracolo. Stava per prendere un panino, ma si era un attimo attardata. È stata superata da una ragazza. La ragazza è morta investita dal camion. Io sono stato colpito dalla parte posteriore del mezzo dopo che aveva finito la sua corsa contro le strutture in legno. Come si è visto nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo, l’atmosfera era tranquillissima. Noi avevamo l’albergo vicino al mercatino. Stavamo rientrando. Mi ricordo della forte accelerazione, del tir finito contro le capannine. Poi ho cercato mia moglie, l’ho trovata e siamo fuggiti”.

Giuseppe, dopo l’impatto, ha ricevuto 25 punti di sutura sul volto e dovrà essere operato, ma ora vuole solo tornare a casa e dimenticare tutto: “Ora dobbiamo cercare di dimenticare, cercare di buttarci alle spalle questa vicenda fare sì che resti solo un ricordo”.


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