Il 20 marzo è la “Giornata mondiale della felicità”. Ma gli italiani sono sempre più tristi


Oggi, 20 marzo, è la Giornata Mondiale della Felicità. Una giornata dedicata alla spensieratezza, alla serenità, alla soddisfazione: istituita nel 2012 e voluta dall’Onu, la ricorrenza ha scopo di inserire la felicità tra gli obiettivi delle politiche nazionali dei governi che, secondo le Nazioni Unite, hanno il dovere morale di rendere felici i loro popoli.

Ma chi è veramente felice? In base alla classifica ufficiale dei paesi più o meno felici, il World Happiness Report 2016, l’Italia è al 50esimo posto ed è tra i paesi che, tra il 2005 e il 2015, stanno diventando sempre più tristi. Gli italiani non sono affatto felici, dunque: colpa della crisi economica, della disoccupazione, delle scarse prospettive per il futuro dei giovani.

Sono invece felici nazioni come la Svizzera, al primo posto nella classifica della felicità mondiale, l’Islanda, la Norvegia e la Finlandia. Se la passano bene anche canadesi e olandesi, che sono nella top 5. Seguono la Nuova Zelanda, l’Australia e la Svezia. Stando sempre al World Happiness Report 2016, sono tristi gli Usa (13esimi), la Germania (16esima), la Gran Bretagna (23esimi) e la Francia (32esimi).

E il segreto della felicità? Gli psicologi consigliano di dedicarsi alle passioni e agli hobby e di praticare soltanto quelle attività che ci regalano un sorriso. Ma si sa che non esiste una ricetta universale della felicità.


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