Alessia, prima sposa trans: “Ora voglio il matrimonio in chiesa e una bambina”


L’aula gremita di parenti e amici, qualche curioso, le amiche trans dell’Arcigay di Napoli. Una scritta omofoba sui muri esterni, cancellata velocemente da una pennellata di bianco. La favola di Alessia Cinquegrana, prima sposa trans d’Italia (senza dover passare dal bisturi) e del suo compagno, Michele Picone, è diventata realtà. Si sono uniti ieri in matrimonio nella sala consiliare di Aversa, ora simbolo dell’abbattimento di barriere e luoghi comuni.

Alessia, però, sa che la battaglia contro i pregiudizi non sarà mai vinta completamente, al massimo si può essere in superiorità numerica: “Non tutti qui mi hanno accettata, ma va bene lo stesso”, le parole riportate da Il Corriere del Mezzogiorno. Nei suoi progetti, adesso, c’è una bambina: “Io e Michele vogliamo adottare una bambina e faremo ogni cosa per ottenere questo diritto”.

Prima, però, l’abito bianco, a luglio, con cerimonia celebrata da un pastore protestante: “Perché io sono molto credente, molto devota alla Madonna dell’Arco”.

Qualcuno, però, ieri in quell’aula non c’era: il papà di Alessia, che non è mai riuscito ad accettarla: “Mi spiace che oggi manchi qualcuno, ma non si può avere tutto nella vita”.

Nei sogni di Alessia un nuovo lavoro (“amo disegnare vestiti”) e tanti progetti da condividere con il suo Michele. Ora è una donna e una moglie, e chissà, magari presto anche mamma.


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