Maurizio De Giovanni agli autori dei cori contro Napoli: “imbecilli, idioti, vigliacchi…”
Mag 29, 2017 - Alina De Stefano
maurizio de giovanni
L’ignoranza è sempre perdente. Queste sono le parole conclusive di un post apparso ieri sul profilo facebook dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, alla fine di Sampdoria-Napoli. Una bella partita, rovinata e sporcata dall’ignoranza di alcuni tifosi blucerchiati che hanno intonato i soliti beceri cori contro Napoli e la sua gente. Una piega del calcio moderno che continua a diffondersi a macchia d’olio negli stadi italiani, utilizzata dalle tifoserie per colpire e ferire le squadre o solo alcuni giocatori rivali. Infatti sia se i cori vestano un abito puramente sociale, come spesso succede ai napoletani ai quali si augura o una morte a causa di un’esplosione del Vesuvio o accusati di essere igienicamente sporchi, sia se sono puramente a sfondo razziale, per colpire i giocatori di colore, sono assolutamente da condannare e da debellare. Per questo motivo è giusto condividere il profondo e giusto pensiero dello scrittore, che ieri proprio non ce l’ha fatta a tollerare l’ennesimo episodio di violenza verbale delle tifoserie.
“Vorrei dire, assumendomene integralmente la responsabilità, a ogni singolo sedicente tifoso della Sampdoria che si è unito a quei cori orribili che è un imbecille, idiota, ottuso, brutale, ignorante vigliacco. Che come tutti i grandi vigliacchi, indegni di un qualsiasi contesto sociale umano, si nasconde nella massa dando il peggio di sé. Che gli auguro di trovarsi in una situazione in cui abbia bisogno di una qualsiasi solidarietà di un napoletano, e che si ricordi in quel momento, perché la solidarietà l’avrà, di quanto sia stato un imbecille, idiota, ottuso, brutale, ignorante vigliacco. E che questa consapevolezza lo spinga a diventare migliore. Molto migliore, perché così com’è ha tanta strada da fare, prima di diventare appena degno di essere chiamato uomo.E infine che quelli come lui, che sono in tutti gli stadi di questo piccolo giovane paese che sembra unito ma che nella sostanza non lo è, hanno perso e perderanno sempre, ben prima di essere sconfitti sul campo.
Perché l’ignoranza è sempre perdente. Sempre”.