Tragedia Vesuvio, il Parco Nazionale non c’è più: arriva l’Esercito


E’ ormai il decimo giorno di emergenza Vesuvio, il terzo dallo scoppio del maxi rogo che ha distrutto e carbonizzato il Parco Nazionale del Vesuvio e l’oasi degli Astroni: la macchina dei soccorsi sta lavorando con l’impiego di Canadair ed elicotteri dall’alto mentre a terra ci sono vigili del fuoco, carabinieri e uomini della forestale. In totale 3 canadair e oltre 300 persone tra vigili del fuoco, forestali e protezione civile.

Tre i focolai ancora attivi: Ercolano, Torre del Greco-Boscoreale e Terzigno. Il fuoco cova sotto gli aghi di pino, appena si spengono le fiamme con la tecnica del battifuoco, il vento torna a farle salire. In azione tre procure, Torre Annunziata, Nola e Napoli: al momento si indaga per incendio doloso a carico di ignoti.

Da questa mattina è arrivato l’Esercito: sono i militari di Strade Sicure e arriveranno su ordine del Comitato per l’ordine e la sicurezza su iniziativa del ministro dell’Ambiente, Galletti, e della Prefettura, in accordo con i ministri dell’Interno e della Difesa.

Ma il Parco Nazionale non esiste più: alberi carbonizzati, terra incenerita, il cielo grigio e un fungo di fumo che avvolge il gran cono del vulcano che, fino alla scorsa settimana, gli abitanti di Napoli e provincia guardavano innamorati.

Video di Nicola Liguoro


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