Purtroppo le ipotesi al vaglio degli inquirenti non sono rassicuranti: dal rapimento per la tratta delle bianche, all’arruolamento nell’Isis. Improbabile, invece, la fuga d’amore volontaria con Qasib.
Ieri mattina, i genitori di Rosa e il neo sindaco di Sant’Antimo hanno lanciato un altro appello in un incontro con i rappresentanti delle associazioni delle comunità pakistane, bengalesi e indiane della città.
“Due anni fa – racconta il padre della 15enne – Rosa fu colpita da un post su un social forum di un suo coetaneo che voleva togliersi la vita. Per due mesi si è impegnata a confortare quello che credeva essere un ragazzino della sua stessa età, e che invece era questo Alì Qasib. Allora Rosa ha smesso di chattare e lui è passato alle minacce, tanto che abbiamo presentato denuncia alla polizia postale. Ma lui ha continuato, minacciando mia figlia con la storia dello sgozzamento. Sono convinto che lui l’abbia dapprima costretta a fare delle foto, a subire poi chissà quali genere di abusi e infine l’ha costretta a seguirlo. Ma io non mi arrendo e sono pronto a combattere. Finché Rosa non torna a casa, e fino all’ultimo giorno della mia vita”.