Antonio Scafuri, il responsabile del Pronto Soccorso: “Non è morto per i ritardi”


Si continua ad indagare, al Loreto Mare, sulla morte di Antonio Scafuri, il giovane di Torre del Greco deceduto dopo aver atteso 4 ore al pronto soccorso. Il responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale partenopeo, in una lettera pubblicata da Sylo24, è tornato alla tragica mattina del 17 agosto, quando lui stesso inviò una missiva al direttore sanitario, lamentando indecisioni e ritardi.

Il responsabile del P.S. ci tiene a specificare che la lettera interna da lui scritta sia stata protocollata alle 9, prima che Antonio morisse, e che quindi non rappresenti una prova di colpevolezza del reparto ma solo una segnalazione al direttore di comunicazioni tra medici e infermieri non proprio efficaci.

Ecco il testo della lettera:

“Una di queste volte, accade, come è effettivamente accaduto, che il responsabile del Pronto Soccorso è presente, sebbene non coinvolto nella gestione del caso squisitamente chirurgico e del rianimatore, registra una serie di indecisioni e ritardi nel portare avanti delle scelte, che sebbene ininfluenti sul drammatico esito che purtroppo è avvenuto a distanza di circa 14 ore dagli eventi riferiti, decide di attivarsi per evitare che si possano verificare di nuovo. 
Scrive alle 5 del mattino al direttore sanitario riportando i fatti, i ritardi, le difficoltà di comunicazione tra differenti gruppi di lavoro chiedendo che se dall’analisi dei fatti dovessero emergere dei comportamenti irregolari da parte di medici ed infermieri di sanzionarli severamente in modo che non si possano più ripetere. La lettera viene consegnata alle 9 in Direzione Sanitaria. 
La stessa lettera viene fotografata e pubblicata su Facebook con il titolo che il primario del P.S. denuncia carenze e ritardi nell’Assistenza che hanno ucciso un ragazzo giunto in P.S. dopo un incidente sul motorino. E da qui stampa, interventi politici, radio, televisione, procura della Repubblica, Lorenzin, una caccia alle streghe su di un fuoco di paglia. 
Rimane il fatto che il povero e sfortunato ragazzo muore 18 ore dopo un bruttissimo incidente con il motorino nonostante lunghe ore di assistenza in rianimazione per l’impossibilità all’intervento chirurgico e dopo aver eseguito tutte le indagini richieste dal caso.
Il Direttore Generale dell’ASL, ha già attivato dei provvedimenti ispettivi per stroncare ogni tipo di ritardo nei percorsi assistenziali di urgenza.
Per favore, chiediamo ai non addetti ai lavori di non creare allarmismi e disinformazione.
Grazie di cuore alle centinaia di attestazioni di solidarietà per il costante e vigile controllo sulla tutela della salute degli utenti che non verrà mai a mancare”.


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