Camorra, il pentito rivela: in carcere al posto dei killer per 3mila euro al mese


Dopo le rivelazioni pubblicate ieri, Il Corriere del Mezzogiorno aggiunge un altro tassello alla faida di camorra che dilaniò Scampia nel 2004-2005, e che seminò sangue e morti violentissime, come quelle di Gelsomina Verde e Carmela Attrice, entrambe vittime trasversali uccise in modo barbaro e disumano.

Ma la novità, emersa da un verbale inedito quanto agghiacciante del pentito Pasquale Riccio, è la seguente: gli uomini condannati per gli omicidi sopracitati non sarebbero i veri killer. Questi ultimi, infatti, li avrebbero pagati a peso d’oro per assumersi le responsabilità di due morti che hanno creato scandalo anche all’interno dei clan, essendo avvenute ai danni di due donne inermi.

E il prezzo della libertà per i veri assassini sarebbe di ben 3mila euro al mese, oltre che la concessione di alcune piazze di spaccio.

In carcere, quindi, ci sarebbero degli innocenti (almeno per la morte delle due donne), vendutisi ai veri killer accettando di macchiarsi per finta di due agguati infamanti.

Ricordiamo, infatti, che Carmela Attrice era la mamma di un boss, uccisa dai sicari dei Di Lauro che bussarono al citofono di casa sua per sapere dove fosse il figlio. Lei non disse nulla e dopo un secondo avvertimento non rispettato fu ucciso sul ballatoio del suo appartamento con quattro colpi di pistola.

Gelsomina Verde, invece, aveva 22 anni, e fu prima torturata, poi uccisa con tre colpi di pistola e il suo corpo fu dato alle fiamme e abbandonato in una campagna vicino Sant’Antimo per non aver rivelato dove si nascondesse il boss Gennaro Notturno.


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