Numerosi erano stati già i dubbi sorti in merito alle reali potenzialità economiche del nuovo proprietario del Milan nei mesi precedenti la definitiva cessione, con in particolare un articolo del New York Times che sottolineava quanto Yonghong Li fosse poco conosciuto non solo in Italia ma persino nella stessa Cina, dove la sua principale fonte di introiti – la Guizhou Fuquan Group – non sarebbe risultata poi così redditizia.
Proprio per questo motivo l’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, aveva presentato alla Procura una documentazione attestante la lecita provenienza dei soldi che sarebbero confluiti nella casse del suo assistito. Una mossa andata anche a buon fine, visti poi gli esiti positivi di tutta l’operazione, tornata però ad essere messa in discussione nelle ultimissime ore, con scenari davvero preoccupanti sia per Berlusconi e Yonghong Li, sia per gli stessi tifosi del glorioso club meneghino.