Il dramma di una ragazzina: costretta con riti voodoo a prostituirsi


Uno scenario raccapricciante quello evidenziato dall’indagine della Squadra Mobile di Caserta, su ordine della Dda di Napoli: a Castelvolturno una ragazzina nigeriana ha subito dei riti voodoo, botte e minacce di ritorsione verso la sua famiglia, per costringerla a prostituirsi.

Per tale orrore sono state fermate tre persone provenienti da Ghana e Nigeria, due donne, Joy Kingsley, di 48 anni e la 38enne Edith Osazuwa, e un uomo, Seare Seth Asare di 32 anni.

Non è un mistero che a Castel Volturno la mafia nigeriana gestisca il racket della prostituzione, anche con sequestri di donne giovanissime. I tre fermati sono chiamati a rispondere di vari reati, tra cui la riduzione o mantenimento in schiavitù, pluriaggravato in concorso. Oltre alla ragazza, gli investigatori, hanno scoperto che i tre tenevano segregate altre due straniere, sempre costrette a prostituirsi. Le donne non sono state trovate, ma la loro presenza è stata denunciata dalla stessa ragazza che, scappata nel Nord Italia nell’agosto 2017, ha avuto il coraggio di raccontare tutto.

Ulteriore particolare scabroso, sempre emerso dai racconti della ragazza, sono i riti voodoo che le venivano praticati da una delle due donne arrestate, mentre l’altra la sorvegliava nell’attività di prostituzione.


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