Vigilante ucciso, messaggi choc agli assassini: “Leone nostro, non mollare”


Sono tanti i messaggi di solidarietà che dall’altro giorno stanno arrivando via social ai componenti della baby gang che il 3 marzo hanno preso a bastonate, uccidendolo, il vigilante Franco Della Corte, all’esterno della metro di Piscinola.

Buongiorno leone nostro, non mollare. Noi tutti aspettiamo solo te. Ci manchi vita nostra“. Ad esempio, questo è uno dei messaggi inviati al più piccolo del gruppo, ma non ne mancano anche sulle bacheche degli altri due, ovviamente tutti accompagnati da emoticon e cuoricini vari: “Amore mio ti amo. Ti aspettiamo“, “Amore mio manchi troppo“, “Ti aspetto, torna presto“.

Uno scenario, si potrebbe definire, inquietante, dove il carnefice diventa vittima, una sorta di eroe che si ritrova a raccogliere consensi, seppur velatamente. Eppure hanno ucciso un uomo, un padre di famiglia che stava svolgendo il suo lavoro.

Ma se i messaggi social fanno storcere il naso, non sono da meno le intercettazioni tra la fidanzatina del più piccolo,  con una sua amica. La ragazzina ha spiegato che gli hanno “portato i panni” e li ha definiti “scemi” perché “hanno detto siamo stati noi“.

Non è tutto, però. Le due ragazzine parlano con molta tranquillità anche delle possibili conseguenze, mostrando di conoscere le dinamiche giudiziarie che generalmente caratterizzano questi casi. Infatti, si soffermano sulla possibile pena, “parliamo di 16-17 anni di carcere” che possono scendere massimo a “13 o 14”.

Intanto, il pm Ettore La Ragione ha chiesto la convalida del fermo per i tre che dovranno comparire davanti al gip del Tribunale per i minori. Ad ore dovrebbe svolgersi anche l’autopsia sul cadavere di Franco Della Corte, prima di concedere la salma ai familiari per i funerali.


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