Vigilante ucciso, il cugino di un assassino: “Chiedo perdono. Soffriamo per Franco”


Dopo i messaggi di solidarietà inspiegabilmente arrivati ai tre giovani assassini del vigilante Franco Della Corte, aggredito fuori la metro di Piscinola e morto dopo due settimane di agonia, viene pubblicata da Il Mattino una lettera di richiesta di perdono, ricevuta da un cugino di uno dei tre del branco e indirizzata ai familiari di Della Corte.

«Il mio nome è Giuseppe De Santis, abito in Germania e sono il cugino di uno dei ragazzi che ha aggredito il vigilante Franco Della Corte. A nome della mia famiglia chiedo umilmente perdono alla famiglia. Noi siamo brave persone, non conosciamo il motivo dell’accaduto e fino quel maledetto venerdì non eravamo al corrente di nulla. Spero che crederete nella nostra buona fede. Purtroppo stanno arrivando tante critiche sui genitori e sui parenti. I ragazzi hanno sbagliato ed è bene che paghino la loro pena“, queste le parole che aprono la lettera.

Poi, spezza una lancia a favore dei familiari: «Ma noi familiari non siamo colpevoli di nulla. Mia zia, la mamma del ragazzo, ogni giorno lavora ed è separata dal marito e non ce la fa a gestire lavoro e figli perché lei aiuta anche persone anziane in ospedale di notte. Non è colpa sua, lei non fa mancare niente ai figli. Io da nipote mi sono sentito di scrivervi queste righe anche se so che non vi darà vostro marito indietro».

«Però voglio che sappiate – ha concluso – che noi stiamo soffrendo questa cosa insieme a voi e non per quel che è accaduto ai ragazzi ma per la vita che hanno tolto ad una persona che era a lavoro. Chiediamo ancora perdono, porteremo questo peso sulla coscienza per tutta la vita. Stiamo male, anzi malissimo. Ci sembra un incubo ma purtroppo è la sporca realtà. Vi chiedo ancora perdono per tutto il male che avete ricevuto».


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