Documenti falsi per terroristi e clandestini: il tariffario del covo napoletano


Una vera e propria fabbrica di documenti falsi è stata scoperta tra Napoli e Caserta. E’ proprio qui che sarebbero stati prodotti numerosi documenti d’identità e finti permessi di soggiorno destinati ai terroristi della Jihad. Tra i tanti, spunterebbe anche il nome di Anis Amri, jihadista e autore dell’attentato ai mercatini di Natale di Berlino.

Secondo le prime informazioni, a gestire la fabbrica sarebbero stati quattro tunisini, due dei quali residenti al centro di Napoli e altri due a Casal di Principe e Villa di Briano, che rivendevano i falsi documenti per poche centinaia di euro.

Oltre a documenti personali, venivano falsificati anche libretti di circolazione, patenti e libretti di lavoro, alcuni dei quali destinati ad essere utilizzati in Francia.

Come si legge sul Corriere del Mezzogiorno, il tutto avveniva prima con un passaparola telefonico per poi proseguire sulle chat di Facebook o Whatsapp, dove venivano inviati fotografie e dati anagrafici. Soltanto dopo il pagamento anticipato, la cui cifra si aggirava tra i 100 e i 350 euro con sconti previsti per più certificazioni, si passava alla creazione dei documenti d’identità falsi.

Uno dei quattro tunisini, Mohamed Baazaoui, su Facebook utilizzava un falso pseudomino per farsi riconoscere dai suoi clienti, ovvero “Momo Napoli”.

Capo dell’associazione, Akram Baazauoi, era conosciuto invece come venditore ambulante di bigiotteria ed avave addirittura aperto una partita IVA per deviare ogni sospetto. La realtà era ben diversa poichè oltre a guadagnare consistenti somme di denaro grazie alle richieste di falsi documenti da parte dei clandestini, praticava anche il contrabbando di sigarette.

I quattro sono stati arrestati nelle ultime ore e dovranno restare in carcere mentre le indagini continuano.


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