“Oggi si scrive un’altra pagina di uno Stato che vince, è presente – afferma Maria Luisa Iavarone all’Ansa –. Mi aspetto una giustizia coraggiosa, capace di reinserire i ragazzi individuati come responsabili – dice all’Ansa – non una giustizia giustizialista“.
“Mi aspetto giustizia per Arturo, mio figlio, ma anche per gli altri ragazzi – spiega – affinché venga individuato un serio percorso di recupero e vengano restituiti alla società con una condizione di vita giusta. Non mi interessa che trascorrano in carcere 5 o 10 anni o che vengano sbattuti in cella e buttata via la chiave, non è questo quello che voglio“.