Emergenze rifiuti a Napoli e provincia, i Comuni lo sanno in anticipo


NapoliIn questi giorni la città di Napoli e provincia appare invasa da rifiuti. Un problema che si ripete con una routine quasi imbarazzante e decisamente snervante. Ma la situazione deve essere analizzata nel dettaglio, in quanto in questi casi la casualità non trova posto in nessuna plausibile spiegazione. In quanto il palesarsi di queste “situazioni critiche” è denunciato e preventivato con largo anticipo. Ma sembra che questo non basti per correre ai ripari, passando nell’indifferenza più totale.

Per chiarire questo punto, spieghiamo in che modo si procede nello smaltimento rifiuti. La raccolta di Napoli e provincia è destinata al termovalorizzatore di Acerra, che garantisce lo smaltimento di circa 750mila tonnellate all’anno. Ovviamente per garantire la massima funzionalità di questa struttura è necessario che vengano fatti i dovuti sopralluoghi periodici con tanto di manutenzioni.

Un programma che viene reso noto all’inizio di ogni anno così da permettere ai comuni che convogliano i loro rifiuti ad Acerra di potersi organizzare. Infatti, il prossimo stop è previsto per l’inizio del 2019, in cui il termovalorizzatore resterà chiuso per un periodo ancora più lungo, poiché si cade nel quarto anno di funzionamento e la procedura per i vari controlli sarà più lunga e certosina.

Quindi l’emergenza rifiuti non è assolutamente un imprevisto o una sfortuna dettata dal destino. È frutto di una negligenza dei Comuni che non corrono ai ripari in anticipo. Inoltre come riporta Il Mattino la A2A, azienda che si occupa della distribuzione a 200mila famiglie dell’energia prodotta dal termovalorizzatore di Acerra, aliena da sé ogni responsabilità visto che i comuni erano a conoscenza della situazione.

Insomma, se le situazioni di crisi sono prevedibili perché i Comuni restano inermi?


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