Fin dalle prime ore della crisi, l’Arpac ha posizionato due campionatori di monitoraggio delle diossine, uno a Caivano a circa cinquecento metri dal luogo dell’evento, l’altro a Marcianise (Caserta) presso il Centro commerciale Campania.
In un primo momento i dati sulle polveri sottili sembravano nei limiti previsti dalla normativa vigente, i successivi monitoraggi dicono invece qualcosa di diverso.
“In relazione ai risultati del monitoraggio dell’aria i valori di riferimento relativi alle diossine e furani espressi come pg/Nm3 I-TEQ sono: concentrazioni di tossicità equivalente dell’ordine di 0.1 pg/Nm3 I-TEQ, mediamente riscontrabili in ambiente urbano (sebbene soggette a grande variabilità), come individuate dall’OMS Air Quality Guidelines – Second Edition 2000 e valore per diossine e furani, individuato nelle linee guida della Germania (LAI-Laenderausschuss fuer Immissiosschutz – Comitato degli Stati per la protezione ambientale) pari a 0.15 pg/Nm3 I-TEQ”.
“Per il campione di aria prelevato a Caivano (Località Pascarola – Via Leopardi) dalle ore 18.11 del 25 luglio alle ore 16.45 del 26 luglio, periodo in cui l’incendio in oggetto era ancora in atto e le fasi di spegnimento ancora in corso, il rapporto di prova acquisito restituisce un valore corrispondente a 0.3539 pg/Nm3 I-TEQ; tale concentrazione risulta superiore ad entrambi i valori di riferimento sopra citati”.
“Per il campione di aria prelevato a Marcianise (Centro commerciale Campania Pascarola) all’incirca nello stesso intervallo temporale, il rapporto di prova acquisito restituisce un valore corrispondente a 0,0369 pg/Nm3 I-TEQ; tale concentrazione risulta nettamente inferiore ad entrambi i valori sopra citati”.
In entrambi i casi il valore di diossine è triplicato. L’Arpac continuerà a monitorare l’aria. I valori sopra descritti si riferiscono alla prima fase dell’incendio, seguiranno gli esiti del monitoraggio volti a comprendere l’evoluzione complessiva dell’andamento delle concentrazioni degli inquinanti riscontrati nei giorni successivi.
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