Salvini a Napoli, una miriade di promesse: i napoletani ora vogliono i fatti


Dopo aver visitato il quartiere Vasto, il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è recato in Prefettura per il vertice sulla sicurezza. Centri sociali e diverse associazioni hanno protestato per la visita del leghista, contestandolo duramente (ci sono stati lanci di monetine), anche sui 49 milioni che la Lega deve allo Stato.

Molte sono state le dichiarazioni e le promesse del ministro, che sembra avere delle buone intenzioni per quanto riguarda la città. Parole alle quali, si spera, seguiranno azioni concrete. I napoletani, infatti, sono abituati ai proclami, molto meno ai fatti.

Il primo punto toccato da Salvini, durante il vertice, ha avuto come oggetto i capi rom: “Come in tutta Europa, il primo obiettivo è zero campi rom. Il problema non sono i rom. Solo una piccola parte di questi, solo il 20%, infatti, vive nei campi. Gli altri vivono in una casa, pagando mutuo o affitto e pagando le tasse. Chi ha diritto a un’abitazione sostitutiva l’avrà. Per tutti gli altri pugno duro”.

Non solo i campi Rom, però, sul tavolo, ma anche la lotta alla criminalità organizzata: “L’impegno è portare almeno cento uomini delle forze dell’ordine in più a Napoli entro la fine dell’anno. Voglio dare una mano a questa città con i fatti, e non con le parole, per ribadire che la mafia fa schifo e la camorra fa schifo. Li inseguiremo quartiere per quartiere, via per via, pianerottolo per pianerottolo. L’ obiettivo è deportare e cancellare la camorra. A novembre tornerò per un altro Comitato sul l’ordine pubblico e la sicurezza.. Ne presiederò uno al mese, conto di tornare avendo già raggiunto dei risultati”.

Mentre Salvini si mostra ottimista, la cosa non vale per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che a margine del vertice ha spiegato come il ministro non abbia assunto impegni concreti, se non quello di tornare a Napoli. La risposta, però, del leghista non si è fatta attendere: “Al tavolo il sindaco ha detto delle cose, fuori ne dichiara altre. Era il fratello, un sosia a dichiarare. Faccio finta di non aver sentito. Si è fatto carico di due/tre cambiamenti normativi che io mi sono reso disponibile a inserire nel decreto sicurezza. È lui che ha detto: ‘Non so dove mettere i motorini sequestrati, non ho vigili urbani, la gente si spara per strada, ho 4500 case occupate abusivamente’. Poi se ha problemi con se stesso, è un problema suo”.


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