Napoli. “Bella Ciao” alla recita: padre leghista si ribella


Napoli – La recita scolastica di una scuola elementare può diventare una questione politica? In questi tempi, a quanto pare, si. E’ infatti quello che sta succedendo nelle ultime ore a Napoli. La recita scolastica della scuola elementare De Amicis avrà come tema portante la Costituzione Italiana. Così, fra le tante canzoncine, i bambini stanno imparando anche “Bella Ciao”, inno partigiano conosciuto in tutto il mondo come simbolo della lotta alla tirannide.

Una giovane e diligente alunna si è trovata quindi a canticchiare la canzone cercando di prepararsi per il debutto, inconsapevole che tale motivetto avrebbe scatenato l’ira del padre. L’uomo è, infatti, il neurologo Paolo Santanelli, dirigente del partito della Lega in Campania. Il genitore si è subito scagliato contro la scelta artistica della scuola, portando avanti quelli che di fatto sono i valori del suo partito.

In primis, Santanelli ha criticato aspramente la scelta di non utilizzare un tema religioso per il Natale: “Non vorrei – scrive nel post su Facebook – che questa decisione altro non fosse che una scelta ad hoc fatta per non turbare la sensibilità delle famiglie di religione musulmana che hanno i loro figli in quella stessa scuola”. Un’attacco, dunque, alla scelta di festeggiare in modo laico.

Il leghista ha poi aggredito la scelta della canzone ed, in particolare, l’allusione al movimento partigiano: “Non consentirò in alcun modo a mia figlia minorenne, di cantare una canzone che evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia, scritta da vigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani. Da notare come vengano definiti i fascisti come “veri soldati italiani” ed i partigiani come “vigliacchi senza patria”.

Il concetto che i bambini non debbano essere condizionati politicamente è più che giusto, ma in questo caso ciò che viene accusata è la storia: i partigiani lottarono per liberare l’Italia dalla morsa del del nazi-fascismo e questo lo studiano anche i bambini delle elementari. Rievocare in una recita la lotta per la libertà potrebbe essere ben più importante ed istruttivo che mettere in scena la solita natività. Viceversa, attaccare questa visione della storia è puro negazionismo.


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